Omicidio di Barge: Bianco continua a dichiarare la sua innocenza

Due i filoni su cui far chiarezza: il movente e l'arma del delitto.

Omicidio di Barge: Bianco continua a dichiarare la sua innocenza
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Rimane in carcere Daniele Ermanno Bianco, 41 di Barge accusato dell'omicidio di Anna Piccato. L'uomo si professa innocente, ma continua a rimanere rinchiuso nel carcere di Cuneo.

Il presunto omicida rimane in carcere

L’uomo continua a professarsi innocente. Ancora da fissare la data dell’udienza, prevista comunque fra poche settimane, si attende l’udienza del Tribunale del Riesame di Torino per confermare la misura cautelare oppure se scarcerare il presunto omicida.

Daniele Ermanno Bianco è accusato di aver ucciso Anna Piccato, pensionata 70enne, nei “Giardini d’Annonay”, a Barge. Gli inquirenti lo hanno fermato nella notte del 24 gennaio, a meno di 24 ore dal ritrovamento del cadavere. A non convincere sono una serie di giustificazioni che Bianco ha fornito ma smentiti in fase di verifica.

L’uomo è dunque stato tradotto presso il carcere di Cuneo, dove è stato anche sentito dal procuratore capo di Cuneo Onelio Dodero e dal PM Alberto Braghin, che coordina le indagini.

Il movente

Sulla base degli elementi raccolti in questa prima fase dai Carabinieri il GIP ha comunque convalidato la misura cautelare in carcere chiesta dalla Procura.
Si indaga ancora, tuttavia, due i filoni su cui far chiarezza: il movente e l'arma del delitto.

La nipote della vittima, in un'intervista, ha parlato di un ammanco di 20mila euro dal conto postale della donna. Il movente del delitto starebbe proprio nel fatto che, a un certo punto, Anna Piccato si sarebbe rifiutata di continuare a dargli quei sostegni, questa la testi di Roberta in un’intervista ai giornalisti de “La vita in diretta”.

Sequestrati gli attrezzi da lavoro dell'indagato

Impegnati i carabinieri di Barge, di Saluzzo e del Comando provinciale di Cuneo, si cerca un oggetto contundente, probabilmente un martello, attrezzo che manca fra inventariati e sequestrati in casa di Bianco, a Barge. L’operaio 41enne, con qualche precedente, è stato 'catturato' dalle telecamere di sicurezza poco distante dai giardini «Annonay», dove mercoledì 23 gennaio è stato trovato il cadavere di Anna Piccato.

Gli abiti che indossava attorno alle 7, quindici minuti dopo l’ora presunta del delitto, e quelli che aveva addosso quando nel pomeriggio, attorno alle 18 è entrato nella caserma dei carabinieri di Barge sono diversi. Gli inquirenti sospettano che si sia tolto i primi e li abbia gettati o nascosti: conserverebbero tracce determinanti ad accusarlo.

L’uomo comunque, continua a dirsi estraneo ai fatti. Secondo il legale, il quadro tracciato dai Carabinieri risulta essere “poco credibile”.

Scarpe rosse in paese per i funerali di Anna Piccato

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Delitto Barge: scarpe rosse, simbolo della violenza sulle donne.

Sabato 2 febbraio 2019  i funerali di Anna Piccato, chiesa gremita. Chiesto il lutto cittadino

La sindaca Piera Comba ha esortato a esporre scarpe rosse, simbolo della lotta alla violenza sulle donne, sull'uscio di case e botteghe.

Scarpe rosse nella neve per testimoniare la vicinanza della comunità di Barge (Cuneo) alla famiglia di Anna Piccato, la 70enne uccisa il 23 gennaio in un giardino pubblico del paese. Nel giorno di lutto cittadino molti hanno risposto all'appello della sindaca Piera Comba: negozi chiusi e scarpe rosse sull'uscio di case e botteghe per dire no alla violenza sulle donne.

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