Eccidio di Ceretto: "Dobbiamo difendere i valori per cui hanno pagato con la vita i nostri predecessori”
Così il sindaco di Busca, Marco Gallo, è intervenuto a commento del 77° anniversario della strage che, nella seconda guerra mondiale, ha portato alla morte di 27 civili innocenti, trucidati dalla furia nazista.
Nel corso della giornata di ieri, domenica 10 gennaio 2021, in forma non pubblica si è svolta la commemorazione del 77esimo anniversario della strage nota alla storia come Eccidio di Ceretto: il 5 gennaio 1944, infatti, durante la Seconda guerra mondiale, 27 civili innocenti furono rastrellati dai nazi-fascisti nei campi e nelle case e trucidati nella piazzetta della frazione al confine fa Busca e Costigliole, in provincia di Cuneo.
Eccidio di Ceretto: "Dobbiamo difendere i valori per cui hanno pagato con la vita i nostri predecessori”
"Dobbiamo riflettere sul significato dell’eccidio non soltanto come insegnamento ai giovani, ma anche noi adulti: tutti quanti e ogni giorno dobbiamo difendere quei valori di libertà, democrazia e uguaglianza per cui hanno lottato e hanno pagato con la vita i nostri predecessori".
Con queste parole ha preso parola il sindaco di Busca, Marco Gallo, in occasione della commemorazione del 77esimo anniversario dell'Eccidio di Ceretto, svoltasi nel corso della mattinata di ieri, domenica 10 gennaio 2021, in forma non pubblica. Presente alla cerimonia anche il primo cittadino di Costigliole Saluzzo, Fabrizio Nasi, e i rappresentanti dei comuni di Bellino, Isasca, Rossana, Verzuolo, delle associazioni 5 Gennaio, Anpi e Ana e lo storico e scrittore Livio Berardo, che a giorni pubblicherà una nuova edizione del suo libro sui giorni dell’eccidio.
“Il ricordo di quella tragedia – ha aggiunto il sindaco Gallo - , che unisce le comunità di Busca e Costigliole, è quanto mai attuale perché il ricordo di fatti avvenuti 77 anni fa, lontani nel tempo, è necessario ed indispensabile, anche alla luce di quello che sta succedendo in questi giorni: una cosa impensabile come l’assalto al Campidoglio a Washington deve farci riflettere. Così come la storia di nonno Basilio, un anziano toscano di 103 anni, ex deportato nei campi di concentramento nazisti nel ‘43, ospite in una casa di riposo e ora bersaglio degli haters sui social per il solo motivo di aver ricevuto fra i primi il vaccino anti Covid. Forse una parte di noi ha perso il senso della misura, ma soprattutto si è smarrito il rispetto verso quella generazione che ha costruito la nostra Repubblica, fondandola sui principi dell’umanità e della libertà. Ben venga, perciò, - conclude Gallo - anche la riedizione del libro di Livio Berardo, che si arricchisce di nuovi contributi sui fatti portarono a quel famigerato 5 gennaio e racconta, soprattutto, cosa è successo negli anni successivi”.
LA GALLERY FOTOGRAFICA DELLA COMMEMORAZIONE:
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