Confesercenti Cuneo: ieri la protesta contro la chiusura delle 18
Il direttore generale Dal Bono: "Le limitazioni del Dpcm condannano a morte i pubblici esercizi"
Confesercenti Cuneo: ieri protesta contro la chiusura delle 18. Gli esercenti, associati dell'associazione e non, a livello nazionale, sono invitati a unirsi in coro nella manifestazione silente che è andata in scena ieri, lunedì 26 ottobre, dalle 18 alle 18,30, per protestare contro le indicazioni dell'ultimo Dpcm che impone la chiusura alle 18 per tutti i bar e i ristoranti.
Confesercenti Cuneo: ieri protesta contro la chiusura delle 18
Saracinesche alzate, luci accese ed esposizione dello specifico cartello. Queste sono state le istruzioni indicate da Confesercenti Cuneo per la protesta di ieri, lunedì 26 ottobre, a partire dalla ore 18.
"Le limitazioni del nuovo Dpcm condannano a morte tutti i pubblici esercizi. La chiusura di bar e ristoranti alle 18 è insensata, assurda. Si penalizza un settore che in questi mesi ha speso di tasca propria per rispettare i protocolli e per mettere i locali in totale sicurezza. Non possiamo sopportare gli oneri di un’altra chiusura: se non ci sono interventi economici seri e immediati, queste categorie saranno annientate".
Queste le parole di Nadia Dal Bono, direttore generale Confesercenti della provincia di Cuneo, la quale prosegue in questo modo nel suo duro commento contro l'ultimo Dpcm che va pesantemente a penalizzare il settore commerciale con le sue restringenti limitazioni.
“Confesercenti chiede interventi rapidi ed efficaci, come ristoro a fondo perduto, proroga del credito d’imposta sulle locazioni, blocco degli sfratti, cassa integrazione, sospensione della tassa di occupazione del suolo pubblico e della tassa rifiuti. Per far sentire la nostra voce e la nostra preoccupazione, questa sera - lunedì 26 ottobre - Confesercenti chiederà ai pubblici esercizi di rimanere con saracinesche alzate e luci accese in segno di protesta contro questo provvedimento. Una protesta composta e civile contro chi intende rubarci anche la dignità”.
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