Cuneo Neve

Protesta impianti sci: il popolo della montagna manifesta a Cuneo

Si terrà lunedì 22 febbraio 2021 a partire dalle 10 in corso Dante 51. Sarà presente anche il governatore della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

Protesta impianti sci: il popolo della montagna manifesta a Cuneo
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Una manifestazione che coinvolgerà le stazioni sciistiche di "Cuneo Neve", gli operatori turistici, i commercianti, i ristoratori, gli albergatori, gli sciatori e i maestri. La protesta del popolo della montagna di Cuneo si terrà lunedì 22 febbraio 2021 in corso Dante 51. Attesa anche la presenza del governatore della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

La protesta del popolo della montagna di Cuneo

Si svolgerà lunedì 22 febbraio 2021 a partire dalle 10 davanti alla sede di Cuneo Neve in corso Dante 51. Sarà una manifestazione che vedrà coinvolto tutto il popolo della montagna di Cuneo, il quale ha deciso di mobilitarsi per protestare con vigore a seguito dell'ennesimo stop degli impianti sciistici, questa volta a sole 12 ore dalla possibile riapertura che era stata stabilita per lo scorso 15 febbraio 2021.

Una manifestazione che coinvolgerà le stazioni sciistiche di "Cuneo Neve", gli operatori turistici, i commercianti, i ristoratori, gli albergatori, gli sciatori e i maestri. Un momento a cui sono invitati tutti coloro che la montagna la amano e la sostengono. Il messaggio è univoco:

"Siamo noi il popolo della montagna. Siamo impiantisti, operatori turistici, commercianti, ristoratori, albergatori, sciatori e maestri. Siamo coloro che sono rimasti in silenzio dallo scorso marzo e che aspettano. Che si adeguano, ci sperano, si illudono. Siamo rimasti appesi all’illusione di aprire gli impianti ad ogni data che ci è stata comunicata e ci abbiamo creduto. Ci abbiamo creduto a dicembre, quando è stata spostata l'apertura al 26. È stata spostata poi al 7 gennaio, e ancora al 18 gennaio e infine al 15 febbraio. Dodici ore prima dell'apertura ci è stato detto ancora di no, senza senso di responsabilità, non è stato dato rispetto né a noi né alle nostre famiglie".

Sarà presente anche il governatore Cirio

Alla manifestazione del prossimo lunedì 22 febbraio 2021 parteciperà anche il governatore della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Presenti anche il Presidente della Provincia, Federico Borgna, e il Presidente della Camera di Commercio, Mauro Gola.

Il prefetto di Cuneo, Fabrizia Triolo, ha già comunicato la propria disponibilità a ricevere una delegazione che consegnerà nelle sue mani una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Mario Draghi.

Le voci del popolo della montagna

"Noi non vogliamo ristori, che comunque sono una chimera. Noi vogliamo lavorare. Il lavoro è un diritto costituzionale e a privarcene, in questo momento è proprio lo Stato. Così non possiamo più andare avanti, siamo destinati a fallire tutti".

Con queste parole, Francesco Liboa, manager della ristorazione, anticipa quali saranno i temi della manifestazione di protesta organizzata per lunedì 22 febbraio a Cuneo, tra piazza Galimberti e via Roma, per dare voce a tutta la filiera economica che non ne può più delle decisione governative prese da un giorno all’altro.

"Magari fossero giorni - rincara la dose il manager cuneese -. Il passo indietro sulla riapertura degli impianti sciistici è stata presa poche ore prima, dopo che il mondo della montagna si era organizzata per la riapertura, con la speranza di recuperare almeno in parte una stagione disastrosa. La salute viene prima di ogni altra cosa ma lavorare in sicurezza è possibile. Siamo noi i primi a chiedere controlli e sanzioni per chi non rispetta le regole, ma far ripartire l’economia è indispensabile. Non parlo solo della montagna che è stata penalizzata e anche presa in giro, ma di tutta la filiera ad essa collegata: trasporti, bar, ristoranti, negozi. Ogni decisione ricade su più settori, dove ormai la linea di demarcazione tra chiusura e proseguire l’attività si fa sempre più sottile. Ci chiediamo come ma il governo non riesca a capirlo".

Anche Marco Allegri, esercente di Pratonevoso, stazione sciistica di Frabosa Sottana, manifesta così il suo rammarico:

"Basta parlare, è ora che anche i cuneesi manifestino il loro disappunto con una manifestazione civile e pacifica. Dobbiamo far conoscere i nostri disagi, che non sono solo i disagi del popolo della montagna ma di tutti, perché quando si parla di economia e sviluppo, ogni cosa è collegata: a non produrre è tutta una catena, non solo il singolo. In questi mesi il nostro settore è stato colpito da provvedimenti ingiusti e poco chiari, senza vedere neppure un centesimo dei tanto promessi ristori. Quello che chiediamo è solo di poter lavorare con correttezza e serenità".

Confesercenti Cuneo vicina agli imprenditori della montagna

Attraverso le parole del direttore generale Nadia dal Bono, Confesercenti Cuneo ha espresso la sua vicinanza agli imprenditori della montagna:

Confesercenti è vicina a tutti gli operatori economici che stanno vivendo un momento di crisi terribile e per questo scenderà in piazza insieme a loro come promotore in prima linea. L’obiettivo di una categoria che raramente scende in piazza, è quello di far sentire non solo la propria disapprovazione verso una gestione assurda dell’emergenza sanitaria ma anche di manifestare il proprio timore per una prossima quanto vicina chiusura di locali ed aziende. Gli imprenditori - prosegue il direttore generale Confesercenti - non sono limoni da spremere solo quando è necessario pagare le tasse ed il loro lavoro merita il giusto rispetto. Perché oltre al timore di chiudere bottega, la categoria si sente anche presa in giro da un governo che non capisce, che non sa cosa voglia dire rimboccarsi le maniche ed andare a lavorare ogni giorno per mantenere la propria famiglia e dare anche l’opportunità ad altri di avere un lavoro sicuro. È giusto ricordare che gli imprenditori sono una parte produttiva indispensabile per far andare avanti questo nostro Paese".

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