Situazione critica

I danni causati dal gelo: 100% delle perdite per kiwi e albicocche, 90% per pesche e ciliegie

"Era dalla fine degli anni ’90 che non si registrava una gelata così devastante e territorialmente diffusa".

I danni causati dal gelo: 100% delle perdite per kiwi e albicocche, 90% per pesche e ciliegie
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Un quadro tragico emerge dal monitoraggio dei tecnici dell’agenzia 4A di Coldiretti: l'ondata di gelo che si è abbattuta sulla Granda negli ultimi giorni ha causato danni fino al 100% per kiwi e albicocche e al 90% per pesche e ciliegie:

"Era dalla fine degli anni ’90 che non si registrava una gelata così devastante e territorialmente diffusa".

Una gelata devastante e territorialmente diffusa

Il forte abbassamento delle temperature negli ultimi giorni ha lasciato segni indelebili sulle colture entrate in fioritura grazie al clima mite delle settimane precedenti. La conta dei danni ora parla di perdite fino al 100% per kiwi e albicocche e al 90% per pesche e ciliegie. Un quadro drammatico quello che emerge dal monitoraggio dei tecnici dell'agenzia 4A di Coldiretti, i quali, tengono a sottolineare che, una gelata così devastante e territorialmente diffusa, quella verificatasi soprattutto nelle due notti tra martedì 6 e giovedì 8 aprile, non si vedeva dalla fine degli anni '90.

Quali sono le colture più colpite

Le colture più colpite sono la frutta nel Saluzzese con pesche, susine, albicocche e kiwi danneggiati, ma anche melo e piccoli frutti e anche quella a guscio come noci e nocciole. Qui la temperatura è scesa anche a -7 gradi sotto lo zero e gli impianti non dotati di sistemi di difesa attiva (ventoloni e antibrina ad acqua, ad esempio) vedranno in buona parte compromessi i prossimi raccolti.

Nel Saviglianese a risentire delle basse temperature sono state le orticole fuori serra. In alcuni zone a causa del vento e delle correnti gelide anche i sistemi anti-brina (attivati per tempo dopo l’allerta di ieri su indicazione dei tecnici Coldiretti) hanno presentato dei problemi di efficienza nel funzionamento.

"Una situazione – fa notare Roberto Moncalvo, Delegato Confederale Coldiretti Cuneo – che andrà definirsi meglio, a livello di quantificazione dei danni, nelle prossime ore, ma che sicuramente rischia di creare, alla partenza della nuova stagione, ingenti difficoltà. Proprio a fronte di questa situazione, chiediamo alla Regione di attivare lo stato di calamità naturale".

Danni registrati anche al grano, agli asparagi e alla vite

Temperature così basse hanno cagionato danni anche al grano e agli asparagi. Il gelo non ha risparmiato nemmeno la vite, nella zona di Alba perdite fino al 50% sul Nebbiolo.

"I nostri tecnici – prosegue Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – sono al lavoro per monitorare la situazione e realizzare la stima dei danni, certo questo è l’esito sempre più evidente dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo".

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"Annata frutticola in salita"

Anche i tecnici di Confagricoltura sono al lavoro per monitorare la situazione in campo, ma la previsione è di un’annata frutticola in salita come conferma Michele Ponso, neo presidente nazionale della FNP Frutticoltura di Confagricoltura:

"Il problema è stato causato dalla durata delle gelate (diverse ore per nottata), oltre che dalla loro intensità, fattori che abbinati insieme hanno provocato seri danni su albicocche, pesche, nettarine e susine stimabili in perdite dal 50 al 70 per cento delle produzioni, a seconda degli areali colpiti".

Anche Claudio Sacchetto, presidente della sezione Frutticola di Confagricoltura Cuneo, si è espresso sulla situazione:

"È ovviamente presto per fare dei bilanci precisi sulla consistenza dei contraccolpi sulle prossime campagne; tuttavia ciò che purtroppo è certo è che dopo queste due nottate, soprattutto per quanto riguarda le drupacee, si raccoglierà nulla o molto poco, specie nelle fasce più basse dei frutteti. Sulle mele il danno potrebbe essere più contenuto. I sistemi di difesa hanno funzionato bene, ma non in misura sufficiente per coprire tutti gli ettari di frutteto della Granda, e quindi ridurre a zero i danni che purtroppo restano molto seri. Molte aziende del comparto, inoltre, da qualche tempo hanno deciso di non assicurarsi più a causa dei costi insostenibili delle polizze e dei continui ritardi a vedersi riconosciuti i contributi spettanti. Sono scelte imprenditoriali, ma anni di mal funzionamento del sistema sicuramente non stanno giocando a favore di forme di difesa, che in queste situazioni potrebbe mitigare i danni".

 

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