Il virus corre

+47,8% contagi in una settimana: Piemonte sempre più verso la zona rossa (e l’Italia anche)

Un lockdown permetterebbe di dare fiato agli ospedali sempre più sotto pressione e spazi di manovra più ampi per la campagna di vaccinazione.

+47,8% contagi in una settimana: Piemonte sempre più verso la zona rossa (e l’Italia anche)
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I numeri dei contagi diffusi oggi dalle autorità sanitarie regionali sono impietosi: i contagiati in sette giorni sono infatti cresciuti da 8.185 a 12.087, con un incremento del 47,8%. Insomma, se va avanti così, da lunedì prossimo, 15 marzo 2021, il Piemonte potrebbe tornare in zona rossa.

Piemonte sempre più verso la zona rossa

Un rischio scongiurato venerdì scorso con l’arancione rafforzato (o rinforzato) a macchie rosse, ma solo rinviato:

Il rischio zona rossa – ha detto questa mattina l’assessore regionale  alla sanità Luigi Icardi a Radio e Veronica One – è piuttosto concreto. Ci avviciniamo ai 250 positivi ogni 100 mila abitanti, che è la soglia che fa scattare la zona rossa. Questa contagiosità molto elevata della variante inglese sta facendo aumentare in modo molto significativo i contagi. Domani sera avremo tutti i dati e mercoledì mattina potremo già dare una proiezione, ma è probabile”.

Ma anche per l’Italia intera ipotesi zona rossa

Sull’onda dell’allarme di medici e scienziati, il Governo si prepara a una settimana di vertici e decisioni. Il contagio non rallenta, anzi. E per cercare di contenerne la diffusione si profila una nuova stretta. L’ipotesi al vaglio del Governo Draghi è quella addirittura di un lockdown nazionale, un coprifuoco anticipato e lo stop negozi e scuole.

Misure da replicare per il periodo antecedente la Pasqua sullo stesso schema già usato lo scorso mese di dicembre. Un quadro uniforme di restrizioni a livello nazionale, come richiesto anche da diversi esperti, per dare fiato agli ospedali sempre più sotto pressione e spazi di manovra più ampi per la campagna di vaccinazione. 

Un giro di vite che potrebbe scattare già a partire da venerdì 12 marzo 2021. Per il momento ancora nulla di ufficiale. Saranno i dati dei prossimi giorni a determinare in quale direzione si muoverà il governo Draghi.

La cabina di regia e le Regioni

Già oggi pomeriggio, lunedì 8 marzo 2021, si riunirà a Roma la cabina di regia politica per fare il punto con gli esperti. Un attento monitoraggio della situazione nazionale per comprendere se l’andamento della curva epidemiologica e l’accelerazione della campagna vaccinale richiedano o meno nuove misure di contenimento.

L’attuale Dpcm, in vigore fino al prossimo 6 aprile, demanda ai presidenti delle Regioni e ai sindaci la responsabilità di adottare misure più restrittive. Ma, visto che il virus non accenna a rallentare la corsa, sì impone la necessità di uniformare le regole. C’è da capire se il parametro dei 250 casi su 100.000 persone, già applicato per le scuole, sia quello giusto per far scattare in automatico la zona rossa: a tal proposito, le Regioni sono molto critiche, in quanto disincentiva a fare i tamponi.

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I diversi scenari possibili

Le previsioni sul monitoraggio settimanale potrebbero dunque portare altre regioni in zona rossa già da questo venerdì (Basilicata, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Trento, Toscana  e Veneto), ma anche questo potrebbe non bastare per contenere i contagi. Oltre all’indice di positività, balzato al 7,6%, bisogna tenere d’occhio la progressività con cui il virus si muove e bisogna decidere quali possano essere le nuove misure da applicare. Le misure attualmente al vaglio del governo Draghi si focalizzano quindi su tre possibili operazioni:

  • lockdown nazionale nei weekend;
  • coprifuoco anticipato alle 20 (finora era alle 22);
  • chiusura dei negozi nelle zone in cui sono chiuse anche le scuole

 

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