Giovani studenti e genitori uniti in piazza a Cuneo per dire no alla Dad
Le immagini della manifestazione svoltasi a Cuneo nel corso del pomeriggio di ieri, domenica 21 marzo 2021.
Piazza Galimberti a Cuneo è stato teatro della manifestazione "TorniAMO a Scuola!" per dire no alla Dad. Centinaia di persone si sono radunate per protestare contro l'ennesima imposizione della didattica a distanza per tutti gli studenti di ogni età, dai più piccoli delle elementari fino agli universitari. Una realtà che secondo i manifestanti sta diventando sempre più discriminante ed alienante andando a marginalizzare gli studenti. Il grido unanime: "La scuola è a scuola!".
IL VIDEO DELLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE:
La manifestazione in piazza Galimberti
Una piazza Galimberti gremita di giovani studenti e genitori, esausti della dad e di vedere negato il diritto all'istruzione. La voce di tutti si unisce nel grido che vuole una riapertura in sicurezza delle scuole che ponga fine alla situazione didattica a distanza che si sta lungamente protraendo e che si trascina con sé conseguenze non irrilevanti sullo stato di istruzione e di educazione sia dei giovanissimi alunni delle elementari che su quello degli studenti più grandi.
La protesta "TorniAMO a Scuola!", svoltasi nel corso del pomeriggio di ieri, domenica 21 marzo 2021, dalle 16 alle 17,30 è stata resa possibile grazie anche all'operato del Comitato "Scuole Aperte Cuneo", in prima linea nella lotta all'interruzione della didattica a distanza.
Le rivendicazioni dei manifestanti
La rabbia dei manifestanti circa la gestione della scuola da parte delle istituzioni governative si riassume in tre concetti fondamentali:
- Riconoscere che l’istruzione è un diritto fondamentale ed essenziale che deve pertanto rimanere svincolato dall’automatismo delle “zone a colori”. Le Istituzioni si devono adoperare per mettere in atto rapidamente tutte le misure necessarie allo svolgimento delle lezioni in sicurezza e in presenza per ogni ordine e grado di istruzione.
- Ricordare che la tutela della salute della comunità non si esaurisce nella battaglia al Covid-19, ma deve necessariamente includere la difesa della salute psicofisica, oggi gravemente minacciata in bambini e adolescenti. La prolungata mancanza di socialità e di una sana relazionalità didattica è un rischio per la loro crescita personale: "I bambini e i ragazzi devono avere relazioni sociali al di fuori del loro ambiente familiare perché così crescono".
- La Dad impone ai genitori di vigilare costantemente sull’operato svolto dai figli obbligandoli spesso a colmare l’inevitabile vuoto di apprendimento causato da questa modalità di istruzione. Non tutte le famiglie però hanno modo di seguirli e sostenerli efficacemente nello studio come farebbe un insegnante, quindi, non di rado, uno dei genitori si vede costretto a rinunciare al lavoro per assisterli a tempo pieno.
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Bandiere bianche (perché la scuola non ha colore), maschere integrali bianche (a testimoniare l’alienazione degli studenti), cappelli a cono d’asino (per denunciare la dispersione scolastica), una campanella (da far suonare a intervalli regolari), zaini (da disporre a scacchiera sulla piazza vicino ai ragazzi), disegni dei bambini e cartelli fatti dai ragazzi da appoggiare sugli zaini con sopra scritto gli slogan #TorniAMOaScuola, #LaScuolaAScuola, #Scuola=Futuro, #DimenticatiADistanza, così è andata in scena a Cuneo e ad Alba la manifestazione per dire no alla Dad.
LE IMMAGINI DELLA MANIFESTAZIONE:
(Fonte immagini: Monica Da Ros su Scuole Aperte Cuneo)