Elezioni europee 2019, in Italia si vota a 25 anni

Oltre alle europee in Piemonte si svolgeranno anche le elezioni regionali.

Elezioni europee 2019, in Italia si vota a 25 anni
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Oltre alle Elezioni europee nello stesso giorno si svolgeranno anche le elezioni regionali in Piemonte, mentre come avvenuto cinque anni fa le urne si dovrebbero aprire in contemporanea anche per il primo turno delle elezioni amministrative.

Primo test nazionale per il governo Conte

Per l’Italia si tratterà anche di una sorta di primo test nazionale per il governo Conte, con il Movimento 5 Stelle e la Lega che dopo l’exploit dello scorso 4 marzo 2018 potranno vedere come è stato l’impatto sull’elettorato dei loro primi mesi di governo.

Il sistema elettorale

Per legge ogni Stato membro può eleggere al massimo 96 europarlamentari e come minimo 6. Nel 2014 l’Italia ne eleggeva 73. Quest'anno l’Italia andrà a eleggere in totale 76 europarlamentari, 3 in più rispetto la precedente votazione

Istituite nel 1979, quelle del 2019 saranno le none elezioni europee che si terranno in Europa. Come da prassi, il Consiglio dell’Unione Europea ha deciso in maniera unanime il periodo in cui si svolgerà il voto.

Vista la Brexit, il Parlamento Europeo dai 751 membri del 2014 (750 europarlamentari più il Presidente) si sarebbe ritrovato con 73 europarlamentari in meno vista la prevista fuoriuscita del Regno Unito.

Bruxelles così ha deciso che 27 seggi verranno ridistribuiti, portando così il totale a 705, mentre i restanti posti verranno lasciati vacanti aspettando magari l’ingresso di altri paesi come Albania e Montenegro. Se invece Londra e Bruxelles si accorderanno per dare ulteriore tempo alle trattative sulla Brexit, ecco che si voterà anche nel Regno Unito e la distribuzione dei seggi sarà uguale a quella del 2014.

Il sistema di voto è un proporzionale puro con il paese diviso in cinque circoscrizioni, dove è prevista anche una soglia di sbarramento per le liste fissata al 4%.

Elezioni europee 2019, quando si vota

Con l’uscita del Regno Unito, in queste elezioni europee si voterà in 27 paesi. Lasciando massima libertà a ogni Stato di scegliere la data, il Consiglio ha stabilito che il voto si dovrà comunque tenere tra il 23 e il 26 maggio.

Anche se ancora manca l’ufficialità, con ogni probabilità in Italia si voterà domenica 26 maggio 2019. A prescindere, lo spoglio in tutti i paesi inizierà insieme dopo le ore 23.00 sempre di domenica 26.

Oltre ai 705 europarlamentari da dover eleggere, ogni paese ne elegge un numero in base a diversi parametri, le elezioni europee andranno a determinare anche chi sarà il presidente della Commissione Europea, la cui elezioni però non è automatica e dovrà sempre essere votata dal nuovo Parlamento.

Nel 2014 il Partito Popolare Europeo, che risultò il più votato con il 29,4%, aveva come proprio candidato Jean-Claude Juncker che poi è stato eletto presidente della Commissione Europea, battendo per pochissimo Martin Schulz che invece era il candidato del Partito Socialista Europeo.

Il voto in Italia

In Italia la legge elettorale che regola le europee è del 1979, la più datata tra quelle vigenti nel nostro paese tanto che è stata firmata dall’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

L’Italia quindi avrà 3 europarlamentari in più rispetto il 2014, con anche il sistema di voto che subirà alcune modifiche rispetto le precedenti elezioni fermo restando che ogni Stato può decidere quale legge elettorale applicare.

Con 397 voti a favore, 207 contrari e 62 astensioni, il Parlamento Europeo ha infatti deliberato in favore della possibilità del voto postale per chi risiede all’estero, di alcune norme per eliminare il doppio voto e di una soglia di sbarramento obbligatoria da dover applicare (solo Germania e Spagna si dovranno adeguare in tal senso).

Si tratta di un proporzionale puro al quale nel 2009 è stata poi aggiunta una soglia di sbarramento del 4%. Grazie al voto di preferenza, ogni elettore può scrivere fino a tre nomi presenti in una stessa lista ma sempre rispettando la rappresentanza di genere (non si possono votare tutti maschi o tutte donne, in quel caso il terzo voto viene annullato).

L’Italia quindi viene divisa in cinque circoscrizioni, ognuna delle quali elegge un numero prestabilito di europarlamentari rispettando i criteri proporzionali con uno sbarramento al 4%.

  • Italia nord-occidentale (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia)
  • Italia nord-orientale (Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna)
  • Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio)
  • Italia meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria)
  • Italia insulare (Sicilia, Sardegna)

Visto l’aumento degli europarlamentari da eleggere, ancora deve essere riformulata la ripartizione tra le varie circoscrizioni. Infine a differenza degli altri paesi dove ci si può candidare anche a 18, 21 o 23 anni, in Italia invece l’età minima è di 25 anni.

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