Il confronto

Confcommercio chiama a raccolta i parlamentari della Granda: il punto su turismo e pubblici esercizi

Gli interventi da parte dei parlamentari Cuneesi nel corso dell'incontro online che si è svolto questa mattina, venerdì 29 gennaio 2021.

Confcommercio chiama a raccolta i parlamentari della Granda: il punto su turismo e pubblici esercizi
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Nel corso della mattinata di oggi, venerdì 29 gennaio 2021, si è svolto l'incontro online organizzato da Confcommercio Cuneo che ha chiamato a raccolta i parlamentari della Granda per discutere sulla situazione in cui stanno riversando il settore del turismo, dei pubblici esercizi, ristorazione e accoglienza.

Confcommercio chiama a raccolta i parlamentari della Granda

Nel corso della mattinata di oggi, venerdì 29 gennaio 2021, a partire dalle ore 11, si è svolta la videoconferenza online organizzata da Confcommercio Cuneo che ha visto in prima linea i parlamentari Cuneesi, chiamati a dare delle risposte  sul momento che stanno attraversando i settori del turismo, dei pubblici esercizi, della ristorazione e dell'accoglienza nel territorio. A introdurre l'incontro sono stati il Presidente della Confcommercio-Imprese per l'Italia-della provincia di Cuneo, Luca Chiapella, e il Presidente dell'Associazione Albergatori, Esercenti ed Operatori Turistici della provincia di Cuneo, Giorgio Chiesa. Si è espresso in questo modo il primo rappresentante della sezione di Cuneo di Confcommercio:

"Mai avrei immaginato di dover affrontare una situazione di crisi di questo tipo. La nostra barca sta affondando e con lei tantissime imprese. C'è bisogno di dare un segnale di sicurezza, responsabilità e preparazione, perché il continuo passaggio di colore delle Regioni sta mettendo in ginocchio i settori dell'economia. I pubblici esercizi, i bar e i ristoranti devono rifornire le loro risorse nei tempi che necessitano e questa situazione non fa altro che aumentare il senso di abbandono e rabbia. Anche l'intrattenimento, che non ha avuto ristori adeguati, ha bisogno di segnali veri. E' dallo scorso febbraio che il settore è chiuso, è ormai passato un anno! Confcommercio continuerà a restare a fianco dei suoi associati in tutti i modi possibili per superare questa crisi dovuta alla pandemia. Abbiamo dato il nostro supporto alle imprese del territorio anche a seguito delle calamità naturali, come l'alluvione dello scorso ottobre".

A questa introduzione fa seguito il discorso di Giorgio Chiesa:

"Il comparto ricettivo, ristorativo e ricreativo sta vivendo uno stato di calamità. Bar e ristoranti aprono a singhiozzo. Alberghi e campeggi hanno una media occupazionale del 20% che non permette di coprire i costi fissi. Le sale da ballo sono chiuse da un anno. C'è la necessità di rispondere con forza, vigore, lungimiranza e sentimento. Tutti si sono adeguati alle normative imposte dal Governo, ma ora è indispensabile un piano di aiuti economici adeguato alle attività e alle imprese che permetta loro di restare ancora sul mercato al termine della pandemia. Il mio auspicio è che voi possiate cogliere il nostro grido di dolore. Viviamo una guerra. Ad un bombardamento ci si può riparare nei bunker, ma nei bunker servono ossigeno e viveri, altrimenti si arriva agli spasmi, proprio come i malati di Covid. Spasmi che possono portare a forme di disobbedienza come #ioapro, seppur non le condividiamo. Non bastano iniezioni di fiducia e speranza. I ristori non possono essere elemosina. Serve un ristoro parametrato a tutto l'anno precedente. La sospensione delle tasse è uno slogan. Servono aiuti concreti e un cambio di passo".

I parlamentari intervenuti all'incontro

Nel corso della videoconferenza hanno preso parola i seguenti parlamentari della Granda, chiamati a rispondere sul reale stato delle iniziative che le Istituzioni stanno mettendo in gioco per porre rimedio ad una crisi senza precedenti:

  • Monica Ciaburro (FdI)

"L'esasperazione deriva dall'incertezza di come e quando si possa riaprire. Servono misure congrue all'obbligo di chiusura delle attività e delle filiere. Ciò che è necessario è un intervento forte e vigoroso con delle iniziative di accompagnamento e sostegno che permettano di superare la pandemia. Serve una visione organica delle priorità. Questo Governo ha rincorso i problemi senza ottenere una ricaduta davvero puntuale e necessaria. Importante sostenere il turismo e le attività in montagna".

  • Giorgio Bergesio (Lega)

"Abbiamo approvato scostamenti di bilancio per miliardi di euro. Le risorse che sono state messe in atto sono tante, ma purtroppo non sempre soddisfacenti. Non si può pensare di ristorare in base a percentuali così piccole. Non si dovrebbe parlare di ristori ma di indennizzi. Il ristori 5 dovrà essere in grado di capire i tempi di lavoro e ascoltare le vere richieste di aiuto, le quali sono state interpretate male da questo Governo. Noi assistiamo che i decreti attuativi non vengono fatti, in questo modo non vengono portate avanti le risorse per uscire dalla crisi economica. Un comparto intero non può essere abbandonato a sé stesso. Bisogna prorogare le sospensioni dei pagamenti, intervenire sugli affitti e sulla liquidità delle imprese. Fondamentale poi aiutare il settore Turismo, altrimenti quando la pandemia sarà finita non ci sarà più nessuno ad accogliere i turisti".

  • Enrico Costa (Azione)

"Non ci deve essere divisione politica, ma buonsenso. Le risorse ci sono, ma non è stata trasmesso un piano di accompagnamento e sostegno delle attività e delle filiere che hanno dovuto chiudere a causa della pandemia. Un semplice ristoro non sistema la situazione. Ad Aprile 2020 era necessario, ma ora le questioni sono cambiate. Serve una programmazione, un approccio organico e non un appoggio a pioggia. Bisogna impostare la struttura dello stato e il rapporto con le imprese. Aprirsi ad una condivisione delle idee e accelerare i tempi di attuazione delle scelte. La burocrazia di adesso è troppo lenta. In merito al turismo in montagna, se noi non difendiamo le attività a rischio di chiusura si spopola la montagna. La ripresa deve essere accompagnata".

  • Flavio Gastaldi (Lega)

"Io che sono anche Sindaco ho toccato in prima persona le difficoltà di interpretare norme e Dpcm. Se si adotta lo stesso metodo della scorsa primavera nella gestione economica della pandemia non si risolverà molto. Serve un cambio di passo e una visione di insieme che non deve solo tamponare. I ristori è evidente che sono stati insufficienti. Fortemente penalizzata la categoria dei ristoratori, con preavvisi di chiusura e apertura dati con poco anticipo. L'incertezza crea scompiglio. Servono sì ristori, ma anche indennizzi. La pandemia è riuscita laddove il Socialismo ha fallito, ovvero nel far chiudere piccole e medie aziende. Questo non deve avvenire e serve un accompagnamento in vista della fine pandemia. Sul turismo, serve attenzione sulle infrastrutture reali e sulle infrastrutture digitali. Servono distretti del commercio che riescano a elaborare opportunità da mettere in campo quando si parla di singoli commercianti e amministrazioni. La collaborazione aiuterà a superare il momento".

  • Marco Perosino (FI)

"ono uno di voi con la partita Iva. Questo Governo ha mentalità sbagliata. Sembra quasi che i ristoratori e gli albergatori siano tutti evasori. Per i ristori occorre tenere conto della media annua. Il bello deve ancora venire perché al momento della ripartenza servirà liquidità. Non so fino a quando la vostra categoria potrà resistere prima di ricorrere a gesti estremi. Cosa serve? Che lo Stato smetta di essere un controllore asfissiante, diminuire il fisco e far partire gli investimenti".

  • Mino Taricco (PD)

"Serve il giusto preavviso sulle aperture e c'è necessità di liquidità. Nel ristori 5 si deve ragionare su base annua e non sui singoli mesi. Le norme devono andare a sostenere le attività , le imprese e le filiere. Sono d'accordo sul fatto che le risorse sono insufficienti. È inoltre da affinare il meccanismo di recupero dati per stabilire le zone rosse/arancioni/gialle. Quando sarà finita la pandemia ci troveremo di fronte ad un contesto diverso; serviranno investimenti che non potranno essere a carico delle aziende. Lavoreremo affinché tutto questo sia possibile. Sono convinto infine che sia fondamentale il passaporto sanitario".

 

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