Violenze in Birmania, Coldiretti: “Sospendere le agevolazioni per l’import di riso”
Violenze in Birmania: Coldiretti Vercelli Biella commenta la risoluzione di condanna dell’Onu. Lo riportano i colleghi di notiziaoggivercelli.it
Violenze in Birmania
«L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato nella notte di venerdì una risoluzione che condanna la violazione dei diritti umani perpetrati dalla Birmania contro la minoranza musulmana dei Rohingya e di altre minoranze – riporta Coldiretti Vercelli e Biella – Nel documento, approvato al Palazzo di Vetro, si invita il Governo del Paese a proteggere questi gruppi e assicurare giustizia per la violazione dei loro diritti».
Le produzioni agricole
Il presidente Paolo Dellarole commenta: «La risoluzione Onu e l’inchiesta per genocidio portata avanti dalla Corte penale internazionale dell’Onu, confermano la situazione di grave sfruttamento delle minoranze in Birmania, in un Paese che spesso si serve di questa condizione per realizzare produzioni agricole, in particolare di riso, a basso costo, a discapito del rispetto dei diritti umani e dell’ambiente. Abbiamo sempre denunciato questa situazione, collaborando con Coldiretti Piemonte, proiettando anche a Vercelli più di un anno fa il documentario realizzato dal giornalista e regista Stefano Rogliatti che si è recato a documentare la situazione in Birmania. A novembre dello scorso anno siamo stati a Bruxelles con la delegazione di Coldiretti e abbiamo mostrato il documentario e la nostra denuncia a Bruxelles, cercando di dare il nostro contributo per l’attivazione della clausola di salvaguardia e allo stop delle importazioni agevolate di riso Indica da questo Paese, che fa concorrenza sleale alle produzioni di riso italiano. A farne le spese sono non solo gli agricoltori italiani, ma anche coloro che in Birmania continuano a coltivare in situazioni di sfruttamento. Una naturale conseguenza di queste condanne dovrebbe essere a questo punto la sospensione del regime EBA per tutte le esportazioni della Birmania, sospendendo quindi il regime agevolato che permette ai paesi in via di sviluppo di esportare più facilmente tutto tranne le armi, e quindi dare il via al ripristino dei dazi su tutte le importazioni da questo Paese».
Il documentario
“Rice to love”, questo il titolo del documentario di Stefano Rogliatti dedicato alla situazione delle produzioni in Myanmar, è stato proiettato non solo a Vercelli, ma lungo quest’anno in diverse sale in Piemonte ed al Villaggio Coldiretti di Milano a luglio. Conclude Dellarole: «Stiamo portando avanti questa attività di sensibilizzazione e consapevolezza anche verso l’opinione pubblica, i consumatori e i trasformatori delle filiere, ricordando che sono ancora molte le realtà dove i diritti umani e dei lavoratori non sono rispettati. Tutti possono scegliere di non premiare questi modelli e di valorizzare invece quelli virtuosi, prestando attenzione alla provenienza dei prodotti e richiedendo che sia sempre più chiara l’origine in etichetta, un’altra battaglia che abbiamo realizzato recentemente con la raccolta firme ‘Stop Cibo Anonimo’, portando l’attenzione su questo tema e di cui ora si sta discutendo nelle sedi europee».