Turismo Langhe, boom di turisti come nelle città d'arte
Il 22 giugno 2014, il Comitato per il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, ha iscritto il sito “I paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato” nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Alba e in generale le Langhe sono sempre più mete gettonate proprio come accade per le grandi città d'arte come Firenze e Venezia. Ma quanto sono in grado di reggere i flussi del turismo?
Boom di turisti
Negli ultimi tempi, Monforte d'Alba, Alba, Barolo e tanti piccoli comuni della zona, grazie alla loro bellezza, ai prodotti tipici che offrono a chi li visita sono cresciti economicamente più di quanto forse ci si aspettava. In molti, però, oggi cominciano a chiedersi se tutto questo grande flusso sta portando benefici di lungo termine oppure se rischia di far diventare questi luoghi insostenibili nel tempo, dal punto di vista della vivibilità e dell'ambiente.
Nei comuni della Bassa e Alta Langa crescono, con l'aumento del turismo, le auto in circolazione e tanti residenti lamentano un calo della "tranquillità" che caratterizzava il passato.
«Senza dubbio, più gente non vuol dire automaticamente più successo – fa sapere dalle colonne del quotidiano "La Stampa", Filippo Ghisi, presidente dell’associazione culturale Turismo in Langa -.
Numero chiuso per i paesi
Langhe Monferrato Roero hanno registrato, nel 2021, 1.028.036 presenze. Una cifra che si avvicina al totale presenze dell'anno pre-pandemico. Dato l'enorme flusso, c'è chi propone il "numero chiuso per i paesi2. Una mossa che sta prendendo piede nei luoghi più affolati dal punto di vista turistico. Ma davvero conviene? Su questo ha detto la sua, la sindaca di Barolo:
«Non so se sia la giusta soluzione, perché può essere discriminante e creare molti problemi collaterali – dice la sindaca Renata Bianco di Barolo al quotidiano torinese, La Stampa -. Certo, però, il peso del successo turistico lo stiamo vivendo in prima persona e ci stiamo interrogando da tempo su come regolamentare il flusso di visitatori».
Il riconoscimento
Il 22 giugno 2014, il Comitato per il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, con Decisione n. 38 COM 8B.41, ha iscritto il sito “I paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato” nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il Dossier di candidatura, presentato a Parigi nel gennaio 2013, è stato il frutto del lavoro del territorio e delle istituzioni che, insieme, sin dal 2006 hanno creduto nel progetto di far riconoscere i luoghi del vino delle colline centrali del Piemonte come patrimonio dell’umanità, cogliendo l’importanza dei valori di questo paesaggio culturale di eccezionale bellezza, caratterizzato da una tradizione storica antica e consolidata che riflette le trasformazioni e le evoluzioni sociali, tecnologiche ed economiche legate alla coltura della vite e a una vera e propria “cultura del vino”, profondamente radicata nella comunità.