bilanci e prospettive

Stagione vitivinicola 2022 salvata dai temporali estivi, ma la siccità fa paura

Conterno, Cia Cuneo: “Se continua a mancare l’acqua, anche per i vigneti sarà crisi”

Stagione vitivinicola 2022 salvata dai temporali estivi, ma la siccità fa paura
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Per la stagione vitivinicola 2022 è tempo di tracciare il bilancio definitivo. Ma si vuole anche capire con quali prospettive si apre quella 2023.

2022: una buona annata

A raccontare lo stato dell’arte è Claudio Conterno, presidente provinciale di C.I.A (Confederazione Italiana Agricoltori) Cuneo, e titolare, insieme a Guido Fantino, di un’importante azienda biologica del settore a Monforte d’Alba.

Claudio Conterno sottolinea

Per quanto riguarda il 2022 è stata una delle annate più precoci degli ultimi decenni, con un anticipo nella vendemmia di una quindicina di giorni. A inizio estate eravamo consapevoli che sarebbe stata una raccolta difficile, però non avremmo mai pensato che potesse poi diventare un buona annata. Invece, i temporali di fine luglio e di inizio agosto hanno dato una mano alla maturazione delle uve. Le zone più sabbiose e più esposte hanno avuto maggiori problemi, però, nel complesso, è stata una buona vendemmia.

Prospettive per il 2023

I vini? “Saranno strutturati, di grande “potenza”, di buona gradazione alcolica e pronti a essere immessi sul mercato e bevuti senza la necessità di grandi invecchiamenti oltre a quelli richiesti dai disciplinari. Vini con grandi profumi e morbidezze, che i consumatori di tutto il mondo gradiranno”.
Anche se ora i vigneti sono a “riposo”, da dicembre si sta procedendo alla potatura e alla piegatura sul primo filo dei tralci delle viti. Operazioni che termineranno a marzo. Quali sono le prospettive per la stagione 2023? Risponde ancora Conterno

Il vero problema da risolvere, che riguarda anche la sopravvivenza di tutte le persone, è l’acqua. Da inizio inverno 2021 a questo periodo ne mancano 300-400 millimetri rispetto alle stagioni precedenti. C’è da augurarsi che, come succedeva in passato, in primavera scendano quei 200-300 millimetri di pioggia necessari a “ripristinare” le falde acquifere. Altrimenti dovremo di nuovo affrontare una situazione molto critica. L’acqua, infatti, è vita e costituisce il primo concime naturale per l’agricoltura.

Emergenza siccità

Per quanto riguarda la siccità il Presidente di Cia spiega

Le viti sono piante eccezionali, con un apparato radicale molto sviluppato. Quindi, riescono a sfruttare al meglio la risorsa idrica disponibile. Ma se un anno ne togli loro una parte, l’anno dopo un’altra e così via, come sta accadendo in questo periodo storico per i cambiamenti climatici, di acqua accumulata nel terreno non c’è più traccia. E allora anche la vite si ferma. Nelle settimane passate è scesa un poco di pioggia ed è nevicato: adesso il terreno per una ventina di centimetri è umido. Però, questo non è minimamente servito ad aumentare la riserva idrica in profondità
Se non piove, diventa tutto difficile. Di fronte a un’annata fotocopia del 2022, con i 40-50 millimetri di pioggia caduta a oggi, i problemi aumenterebbero perché andremmo a diminuire nuovamente le poche disponibilità idriche ancora presenti nel terreno. L’acqua per le piante, ma per l’agricoltura in generale, è energia. Se manca, anche la viticoltura si ferma.

Un progetto per il futuro

Cosa serve per affrontare la questione della mancanza di acqua? Afferma Conterno

E’ molti anni che si parla di acqua: già all’inizio degli Anni Duemila si facevano convegni su questo grave problema. Ma poi sono rimaste parole. Poiché le soluzioni non sono immediate, bisogna assolutamente iniziare a “progettare” l’acqua. Accumuli, invasi, micro-invasi, irrigazione, quale tipo di irrigazione e recupero delle risorse idriche sono temi complessi e difficili. Quindi, senza preconcetti, è necessario che la Regione convochi velocemente un tavolo di esperti del settore e cominci una seria e rapida “progettazione” sul tema.

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