Crisi Mahle: domani sciopero e presidio ma si teme il peggio

Apprensione per gli oltre 400 lavoratori di Saluzzo e La Loggia coinvolti nei licenziamenti.

Crisi Mahle: domani sciopero e presidio ma si teme il peggio
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Crisi Mahle, i sindacati che stannno tentando di dipanare la matassa sono rientrati dalla Germania.

Tre giorni di trattativa

A Stoccarda (dove è presente la casa madre della multinazionale che produce componentistica per automobili) si è discusso della vertenza che riguarda i due stabilimenti piemontesi di Saluzzo e La Loggia. Lo scorso 23 ottobre  2019  l’azienda ha comunicato la volontà di chiudere i due stabilimenti avviando la procedura di licenziamento per 452 lavoratori (209 a Saluzzo, 243 a La Loggia). La decisione della proprietà è quella di portare la produzione  in altri stabilimenti europei, in particolare in Polonia.

Domani incontro a Torino

Domani, venerdì 22 novembre 2019, si svolgerà un secondo incontro sindacale all’Amma di Torino dove interverranno per Saluzzo i delegati e le segreterie di Fiom e Fismic e per La Loggia Fiom e Fim. Saranno presenti rappresentanti italiani di Mahle. In contemporanea con l'incontro, verrà organizzato un  presidio davanti alla sede torinese di Confindustria. Sono state proclamate otto ore di sciopero, visto che da parte sindacale la condizione indispensabile per risolvere la questione è il ritiro dei licenziamenti.

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