Recovery Plan e fondi europei: la Regione incontra gli attori economici della Granda
Sul tavolo di discussione in Camera di Commercio tanti i temi trattati tra cui infrastrutture, turismo, formazione e ricerca.
E' giunto anche in provincia di Cuneo il roadshow "Piemonte Cuore d'Europa" che la Regione ha voluto organizzare per condividere con i rappresentanti del mondo economico, sociale e degli enti locali di tutte le province i documenti di lavoro che delineano le priorità su cui concentrare le risorse in arrivo nei prossimi anni dall’Europa: dai fondi del Recovery Plan, su cui il Piemonte ha presentato un piano del valore di 13 miliardi di euro, alla prossima programmazione dei fondi europei 2021-2027, che avrà un valore di quasi 4 miliardi di euro (circa un miliardo in più rispetto al passato).
"Piemonte cuore d'Europa" giunge a Cuneo
L'incontro di oggi, giovedì 11 marzo 2021, si è svolto in Camera di Commercio e ha visto protagonisti i rappresentanti della Regione Piemonte e gli attori economici e gli enti locali della Granda.
Ad affiancare il presidente regionale, Alberto Cirio, c’erano il vicepresidente della Regione, Fabio Carosso, gli assessori Luigi Genesio Icardi e Andrea Tronzano. Tra gli intervenuti il prefetto Fabrizia Triolo, il presidente della Provincia e sindaco di Cuneo, Federico Borgna, il presidente della Camera di Commercio, Mauro Gola, il presidente della Fondazione CRC, Giandomenico Genta, numerosi sindaci e rappresentanti delle varie categorie economiche e del sindacato.
ECCO I PRINCIPALI TEMI TRATTATI:
- Divario di cui Cuneo ancora soffre sul piano delle infrastrutture, che penalizza l’insediamento di nuove imprese,
- Ampliare la rete dei centri di formazione e ricerca,
- Incrementare l’accompagnamento nella creazione di imprese,
- Necessità di formazione in settori come la meccatronica,
- Un turismo che deve prestare sempre più attenzione ai comparti dell’enogastronomia e dell’outdoor,
- Aumento dei distretti del commercio,
- Meccanizzazione dell’agricoltura,
- Necessità di fornire più servizi a chi resta ad abitare nelle zone marginali
Le dichiarazioni di Cirio
Il presidente regionale Alberto Cirio, a seguito dell'incontro, ha sottolineato il grande pragmatismo della provincia di Cuneo, la cui volontà di ripartire va ben oltre alle migliaia di difficoltà che ha da sempre dovuto affrontare:
"È stata una giornata di lavoro molto importante, ricca di suggerimenti significativi. Il tipico pragmatismo della Granda che non chiede sussidi, ma ha la volontà di ripartire subito e produrre lavoro e occupazione. Purtroppo questa volontà si scontra con i problemi di una provincia dimenticata per anni per quanto riguarda le infrastrutture stradali, avviate e mai ultimate, e la Asti-Cuneo è l’esempio più eclatante. Mi aspetto che il nuovo Governo renda al più presto operativo il commissario individuato per il Tenda e che superi la situazione di stallo creatasi per la variante di Demonte”.
Il suo auspicio è che, una volta conclusa la campagna vaccinale contro il Covid-19 si possa partire a pieno ritmo con la ripartenza del Piemonte e non solo.
"Potremo però ripartire davvero - ha detto il presidente Cirio - quando saremo tutti vaccinati. La pandemia non ci deve fermare nel programmare la ripartenza del Piemonte e dell’Italia. Ma nulla ha senso se non ci vacciniamo, perché vincerà la sfida del futuro chi vaccinerà prima i propri cittadini. Il Piemonte è virtuoso, ai vertici nel rapporto residenti/vaccinati, ma lo fa in base alle dosi che ha. Insomma, andiamo veloci in un’Italia che però va lenta".
"Nella Granda potremo finire opere incompiute"
Riprendendo il discorso dei fondi europei, il presidente Cirio ha inoltre precisato:
"Nella Granda potremo finire opere incompiute e iniziarne di nuove con regole snelle e veloci. Bisogna cogliere l’opportunità di pianificare ciò che davvero serve, al di là dei colori politici, ma ascoltando tutti perché è da qui che si riparte. Ci tengo inoltre a ricordare che in Italia la Granda è una delle province che versa di più allo Stato e riceve di meno".
Il presidente ha poi evidenziato come sia un momento storico per il Piemonte, perché si stanno definendo le linee di indirizzo per lo sviluppo dei prossimi 10 anni.
"L’esperienza a Bruxelles mi ha insegnato che non bisogna limitarsi ad attendere le risorse dell’Europa, ma occorre contribuire a indirizzarle affinché possano rispondere alle reali esigenze del nostro tessuto economico e sociale basandoci su progetti già pronti e realizzabili in tempi brevi. E ringrazio la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, che ha incoraggiato gli Stati membri a coinvolgere le autorità regionali nella redazione e nell’attuazione dei piani di ripresa".
Consultare il territorio per una gestione più equa dei fondi
La Giunta regionale ha pertanto impostato un metodo diverso, ovvero consultare il territorio:
"Abbiamo a disposizione cifre che non vedremo mai più e che ci permetteranno di favorire lo sviluppo del sistema produttivo e infrastrutturale - ha concluso Cirio -. Ma saremo competitivi solo se sapremo individuare e condividere progetti con immediate ricadute sul territorio, oltre ad investire sull’istruzione e sulla formazione professionale. Sono certo che se porteremo al presidente Draghi un documento del Piemonte, e non solo della Regione, daremo alla nostra voce più forza. Importante sarà anche poter applicare il cosiddetto ‘Modello Genova’ per le opere pubbliche, perché senza abbassare di un centimetro l’attenzione verso la legalità abbiamo bisogno di regole veloci e facili da applicare".
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I cinque obiettivi della programmazione dei fondi strutturali
Piemonte più intelligente
- Sviluppare innovazione e competititvità del sistema produttivo con attenzione alle pmi partendo dalle filiere manifatturiere tradizionali
- Diffusione di tecnologie digitali e servizi digitali
- Digitalizzazione per cittadini, pubblica amministrazione, imprese, trasporti
- Rafforzamento dei processi di crescita e competitività delle pmi
- Formazione
- Mobilità sostenibile, nuovi vettori energetici, idrogeno
- Banda ultralarga
Piemonte più verde
- Infrastrutture verdi in ambiente urbano e periurbano
- Efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico
- Sviluppo di reti, strutture e impianti di stoccaggio dell’energia
- Supporto alla produzione di energie rinnovabili
- Adattamento ai cambiamenti climatici, prevenzione dei rischi e resilienza alle catastrofi
- Economia circolare
- Gestione forestale sostenibile
- Gestione sostenibile delle risorse idriche e riduzione degli inquinanti
- Rafforzamento della biodiversità
- Tutela del paesaggio e tutela del suolo
- Miglioramento qualità dell’aria attraverso mobilità urbana sostenibile e ciclabilità
Piemonte più connesso
- Sviluppo della logistica come comparto strategico
- Potenziare ed ammodernare i sistemi di trasporto su ferro
- Sviluppare l’intermodalità
- Sviluppo di reti ciclabili
- Trasformazione digitale della logistica
Piemonte più sociale
- Rafforzamento ed adeguamento dei percorsi formativi a tutti i livelli con potenziamento di servizi individualizzati
- Academy verticali, Itse Ifts, alta formazione
- Inserimenti lavorativi con tirocini ed apprendistato
- Formazione continua legata alle esigenze di riqualificazione delle imprese o di riconversione produttiva
- Sostegno all’imprenditorialità, al lavoro autonomo e alla creazione d’impresa
- Sostegno alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro
- Favorire l’accesso ai servizi per l’infanzia e minori e per le famiglie vulnerabili
- Contrasto alla dispersione scolastica
- Misure a sostegno della natalità
- Consolidamento ed informatizzazione centri per l’impiego e servizi sociali
- Sostegno al turismo, al patrimonio culturale e paesaggistico, al percorso di valorizzazione delle residenze reali
- Sostegno allo sport, alla qualificazione degli impianti sportivi
Piemonte più vicino ai cittadini
- Rafforzamento della capacità amministrativa
- Rilancio delle periferie
- Rigenerazione urbana
- Città a misura dei cittadini: verde, sostenibile,
vicina, solidale e partecipata - Progettazione integrata di area con ampia concertazione per aree omogenee
- Superamento del digital divide
- Sviluppo aree interne
- Attenzione alle città medie