Coldiretti: "Bene il tavolo sul cibo Made in Italy"
Direttore Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu: "La pandemia prima e la guerra poi hanno dimostrato che la globalizzazione spinta ha fallito e servono rimedi immediati"
Vale 580 miliardi di euro la filiera agroalimentare aggregata che è diventata la prima ricchezza dell’Italia nonostante le difficoltà legate alla pandemia e alla crisi scatenata dalla guerra in Ucraina. È quanto affermano Coldiretti e Filiera Italia nel commentare positivamente l’apertura del Tavolo dell’Agrindustria, insediato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e che vede protagonisti anche il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, le rappresentanze delle Associazioni di categoria e delle parti sociali.
“Non è possibile fare strategie per il settore agroalimentare senza considerarlo nella sua interezza, per questo Coldiretti e Filiera Italia hanno presentato una serie di richieste che i Ministri si sono impegnati a mettere all’ordine del giorno dei tavoli successivi: dal contrasto alla diseguaglianza con lo strumento prioritario della riduzione del cuneo fiscale alla rimodulazione del PNRR con spostamento di risorse a voci più richieste dal settore agroalimentare, dai contratti di filiera, alla logistica alimentare, ad altri capitoli per i quali Coldiretti e Filiera Italia hanno da sole presentato progetti oltre la stessa disponibilità complessiva dei plafond” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.
Fra le proposte presentate da Coldiretti e Filiera Italia c’è quella di un intervento sui costi ancora ingiustificatamente alti di materiali come vetro, cartone, banda stagnata che fanno pensare a veri e propri cartelli fra le poche multinazionali che producono tali materiali sulle quali Coldiretti e Filiera Italia chiedono che venga attivato l’intervento dell’antitrust comunitario e nazionale.
Serve poi – evidenzia Coldiretti Cuneo – un’applicazione rigida della legge sulle pratiche sleali commerciali, soprattutto del divieto di riconoscere meno del costo di produzione, con interventi dell’autorità competente a tutela della filiera produttiva ma anche delle tante serie catene della GDO danneggiate da chi illecitamente vende e promuove prodotti agroalimentari a metà del prezzo delle altre catene.
È, inoltre, necessaria – sostiene Coldiretti Cuneo – un’immediata emanazione da parte del Ministero dell’Ambiente del Decreto sulle aree idonee per impianti fotovoltaici, per fornire alle Amministrazioni regionali solidi strumenti per negare le autorizzazioni a chi vorrebbe ricoprire la nostra terra più fertile e produttiva di pannelli fotovoltaici. Mentre va riaperta la trattativa a Bruxelles per inserire nelle deroghe dopo il 2035 accanto ai carburanti sintetici anche i biocarburanti.
Coldiretti ribadisce poi la necessità di rifiutare ogni accordo commerciale bilaterale che non preveda condizioni piene di reciprocità, come il Mercosur, ma sostegno alle intese di maggiore tutela delle nostre indicazioni geografiche come quella con il Giappone.
Sul fronte del lavoro è necessario pianificare e formare le risorse umane indispensabili in campo agricolo e dell’industria alimentare su cui Coldiretti e Filiera Italia hanno predisposto progetti di intervento sia in Italia che nei Paesi di provenienza. Al contempo serve il rilancio degli strumenti di sostegno all’agricoltura 4.0.
“La pandemia prima e la guerra poi hanno dimostrato che la globalizzazione spinta ha fallito e servono rimedi immediati – conclude il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – e un rilancio degli strumenti europei e nazionali che assicurino la sovranità alimentare, riducano la dipendenza dall’estero e garantiscano un giusto prezzo degli alimenti per produttori e consumatori”.