CUNEO E PROVINCIA

Feisoglio: chi è Matteo Cerrina, l'autore del libro "Da area marginale a terra originale. L'alt(r)a Langa"?

Ha 26 anni e ha già fatto diverse presentazioni sul territorio Cuneese

Feisoglio: chi è Matteo Cerrina, l'autore del libro "Da area marginale a terra originale. L'alt(r)a Langa"?
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Matteo Cerrina è un giovane scrittore laureato con una tesi in altropologia dei beni culturali, di 26 anni, nato ad Alba, ma residente in un piccolo comune della provincia di Cuneo: Feisoglio. Recentemente ha scritto un libro intitolato "Da Area marginale a terra originale. L'alt(r)a Langa", che tratta il tema della rivalutazione delle aree marginali del Cuneese.

Noi di Prima Cuneo lo abbiamo intervistato:

Matteo, perché hai deciso di scrivere questo libro?

"E' tratto dalla tesi di laurea magistrale. Io mi sono laureato l'anno scorso ad aprile in Comunicazione Internazionale per il Turismo e ho scritto questa tesi in antropologia culturale che mi ha permesso di fare ricerca sul campo. Dato che poi mi hanno assegnato alla "Dignità di Stampa" ho trovato l'opportunità di pubblicarla e far diventare quindi la mia tesi un libro a tutti gli effetti. Ho pubblicato tutto in autonomia perché dal mondo universitario non c'è molto aiuto".

Qual è la casa editrice?

"Meti Edizioni che è casa editrici di Torino che ha una collana per i laureati".

Che esperienza è stata?

"E' stata una bella occasione devo essere sincero. Primo perché è un modo per valorizzare il lavoro che ho fatto e poi mi ha aperto molte strade il che mi ha permesso di conoscere persone, associazioni, tante belle realtà del territorio. Io avevo già fatto una tesi in triennale in antropologia sempre sull'Alta Langa e avevo ideato questo sottotitoletto che è <<l'altra Langa>>. 'Alta' per l'altitudine e 'l'altra' per quella parte di territorio meno conosciuta al grande turismo di massa che sta interessando le zone del Barolo per esempio".

Che tipo di paesaggio è quello dell'Alta Langa?

"E' diverso, è molto bello ma ripeto completamente diverso che merita assolutamente di essere tutelato. Solo che quest'area rispetto ai paesi vicini è un'altra area che ha subito molto di più lo spopolamento. C'è sempre meno gente. Io, con la mia ricerca, ho voluto mettere in risalto che, nonostante questa marginalità economica e sociale, le comunità locali si sono messe in gioco per ripartire, per dare un nuovo futuro a questi luoghi dall'Alta Langa".

Ad esempio?

"Partendo dalla valorizzazione del patrimonio culturale oppure lanciare nuovi progetti sul turismo. Quindi è per questo che il titolo principale è Da area marginale a terra originale". 

E' difficile fare ricerca antopologica?

"Quando si fa una ricerca di questo tipo ti devi immedesimare. E' facile se non lo conosci un territorio, ma se lo conosci è sicuramente più difficile, ma non impossibile. Ho scoperto il fenomeno del neoruralismo, cioè quelli che lasciano, ad esempio, le città e tornano o vanno a vivere in montagna cambiando mestiere. Ho conosciuto uno straniero di Amburgo, alcuni che lavoravano a Torino e Milano per esempio...che hanno dato vita a nuove attività sul piano agricolo e zootecnico".

Perché ne hai voluto parlare nel tuo libro?

"Può essere d'aiuto per tanti giovani come me che stanno qui e che magari non sanno cosa fare o vorrebbero andare via in cerca di fortuna. Questo libro vuole essere di aiuto anche a chi vive da anni qui e che non si trova più bene a mantere lo "status quo".

Le persone sono consapevoli di ciò che fanno? Non è un buco nell'acqua passare da un posto di lavoro sicuro a qualcosa che non sai come andrà a finire?

"Assolutamente sì. E' questa la cosa che mi colpisce. Dipende molto anche da chi c'è sul territorio, dall'attenzione che pongono le amministrazioni in merito ai progetti innovativi. Chi fa impresa qui e produce prodotti, spesso poi li vende all'estero perchè sono (per modo di dire) di nicchia".

Qual è la particolarità del tuo libro?

"Facendo ricerca uno potrebbe dire che i paesi più piccoli che sono morti. In realtà sono quelli che hanno reagito per primi, come Bergolo che è diventato molto attivo sul piano culturale. A Paroldo hanno dato vita ad un ecomuseo".

E dal punto di vista dell'ambiente che territorio è quello dell'Alta Langa?

"C'è un problema di biodiversità nella Bassa Langa così come nell'Alta a causa delle colture intensive e alla monocultura che molto spesso hanno cambiato il volto e cancellato fasce boscate prima molto presenti qui. In Alta Langa vicino casa, quando ero piccolo, trovavo le lucciole ora non più forse a causa dei prodotti chimici utilizzati contro le cimici delle nocciole. Fortunamente, nel tempo molte aziende hanno iniziato ad utilizzare molto meno i prodotti chimici di sintesi e quindi spero di rivederle presto".

Grazie Matteo per la disponibilità!

"Grazie a voi per l'intervista!"

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La copertina del libro

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