Tutta Italia è "zona protetta": la comunicazione a sorpresa di Conte
Le nostre abitudini vanno cambiate ora, dobbiamo tutti rinunciare a qualcosa per il bene dell’Italia, dei nostri cari, dei nostri genitori, dei nostri nonni. Tutti dobbiamo collaborare e adattarci a norme più stringenti.
“Le nostre abitudini vanno cambiate ora, dobbiamo tutti rinunciare a qualcosa per il bene dell’Italia, dei nostri cari, dei nostri genitori, dei nostri nonni. Tutti dobbiamo collaborare e adattarci a norme più stringenti.”
Conferenza a sorpresa
Questa sera a sorpresa il premier Giuseppe Conte ha convocato una conferenza stampa a Palazzo Chigi per dare una notizia clamorosa quanto inattesa: addio “zone rosse” e “zone arancioni”, tutta l’Italia diventa indistintamente “zona protetta”. In pratica, le norme del Decreto Coronavirus approvato nella notte fra sabato e domenica diventano operative per tutto il resto del Paese, non solo per la Lombardia e le 14 province inizialmente coinvolte. Il provvedimento sarà in vigore a partire da domattina, martedì 10 marzo 2020.
Conte in conferenza stampa
Vi comunico che abbiamo adottato una nuova decisione come Governo: siamo ben cosapevoli di quanto sia difficile cambiare le nostre abitudini, io stesso lo sto sperimentando sulla mi a pelle.
Capisco le famiglie e i giovani che nel tempo libero escono… Sono abitudini che ragionevolmente con il tempo potranno essere adattate alle nuove esigenze. Ma purtroppo tempo non ne abbiamo.
Stiamo avendo una crescita importante dei contagi, sia a livello di persone ricoverate in terapia intensiva che di deceduti. Ai loro cari va tutta la vicinanza del Governo.
Le nostre abitudini vanno cambiate ora, dobbiamo tutti rinunciare a qualcosa per il bene dell’Italia, dei nostri cari, dei nostri genitori, dei nostri nonni. Tutti dobbiamo collaborare e adattarci a norme più stringenti.
Tutelare la salute dei cittadini diventa obiettivo primario.
“Io resto a casa, così possiamo chiamare questo provvedimento”.
Niente più zona rossa, niente più zona 1 e 2, solo l’Italia tutta “zona protetta”.
Bisogna evitare spostamenti in tutta la Penisola a meno che no siano motivati, per comprovate ragioni di lavoro, per casi di necessità o motivi di salute.
Divieto di assembramento all’aperto o in locali aperti al pubblico.
Non è facile, ne sono pienamente consapevole, ma sono costretto a intervenire in modo deciso per proteggere tutti noi e soprattutto i più vulnerabili.
Tutti abbiamo una grande responsabilità. Spiace dirlo, ma anche i tifosi del campionato di calcio devono prendere atto che bisogna fermarsi.
Trasporti e spostamenti
Insomma le restrizioni sperimentate da lombardi e parte dei cittadini di Veneto, Emilia, Piemonte e Marche ora valgono per tutti. Ci si potrà spostare, solo motivatamente, e varrà il medesimo meccanismo dell’autocertificazione.
Il decreto entrerà in vigore domani. Per spostarsi sarà necessario “auto-certificare la ragione per cui ci si sposta”. In caso di false autocertificazioni, si commette un doppio reato: la violazione delle prescrizioni e la falsa attestazione.
Non è prevista al momento la limitazione dei trasporti pubblici, poiché il sistema dovrebbe permettere – nei limiti del possibile – la prosecuzione delle attività economiche.
Scuole chiuse in tutta Italia
Come già in Lombardia e in 14 province del nord, in tutta Italia le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse, al momento fino al termine previsto dal decreto.
Manifestazioni sportive: fermo il calcio.
LEGGI ANCHE:
Coronavirus, il presidente Cirio lancia un appello: “Servono misure più restrittive”
Coronavirus: sospese visite e interventi non urgenti in ospedali e laboratori delle Asl