Provincia di Cuneo, maglia nera per incidenti stradali
Negli ultimi anni la proporzione di persone che si mettono alla guida dopo meno di un’ora dal consumo di alcol, si pone al di sotto del valore regionale e nel 2021 ciò viene dichiarato soltanto da 2 intervistati su 100.
Ogni anno la terza domenica di novembre si celebra la Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della Strada, un evento globale per ricordare i milioni di persone che sono state uccise e gravemente ferite sulle strade del mondo e per riconoscere la sofferenza di tutte le vittime, famiglie e comunità colpite.
La Giornata Mondiale ha una lunga storia:
- dal 1995 le organizzazioni nazionali delle vittime della strada, sotto l’egida della Federazione Europea (FEVR) hanno commemorato questo giorno insieme – l’iniziativa è nata da RoadPeace, un’organizzazione membro della FEVR nel Regno Unito;
- 10 anni dopo – il 26 ottobre 2005 – la Giornata Mondiale è stata adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite come “riconoscimento per le vittime di incidenti stradali e le loro famiglie”;
- da allora la Giornata Mondiale è stata commemorata in tutti i continenti, non solo da parte delle
Organizzazioni Non Governative che sostengono la sicurezza stradale e le vittime della strada, ma anche da parte dei Governi e dei portatori di interessi nelle comunità.
Politiche per la sicurezza stradale a livello internazionale e nazionale
A livello internazionale, le Nazioni Unite e l’Unione Europea hanno lanciato dei programmi decennali (Decade of Action for Road Safety) con l’obiettivo di contrastare la mortalità sulle strade.
In particolare, il decennio 2021-2030 si pone come obiettivo la riduzione del 50% di vittime e feriti, rispetto al decennio precedente, e di “Vittime Zero” entro il 2050.
Questi programmi d’azione hanno impegnato e impegnano tutt’oggi l’Italia e gli altri Paesi membri con iniziative di sensibilizzazione sociale e tramite l’attuazione di strategie sostenibili per la sicurezza stradale, basate su 5 pilastri (www.who.int):
- migliorare la capacità di gestire in modo manageriale la sicurezza stradale;
- rendere più sicura la rete viaria e la mobilità, tenendo conto delle esigenze di sicurezza nella pianificazione urbana e in quella stradale e promuovendo il trasporto pubblico;
- rendere i veicoli più sicuri;
- rendere più sicuri gli utenti della strada, obbligandoli a usare i dispositivi di sicurezza individuale e stabilendo limiti di velocità e limiti alcolemici con leggi chiare e con controlli e sanzioni adeguati a ottenerne il rispetto;
- migliorare la capacità di interventi di soccorso e assistenza per le vittime di incidenti stradali.
Incidentalità stradale in Piemonte e in provincia di Cuneo
Gli incidenti stradali sono dovuti a molteplici ragioni, che hanno come denominatore comune dei comportamenti non corretti dei conducenti. Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) la guida distratta, solitamente dovuta a un’eccessiva stanchezza o sonnolenza, è il motivo principale dato che causa il 16% circa degli incidenti; a ciò si aggiunge un elemento emerso negli ultimi anni, riguardante l’uso eccessivo dello smartphone, che distrae e distoglie l’attenzione dalla guida. Altre cause di incidenti sono il mancato rispetto di precedenza o semaforo, la velocità troppo elevata, la guida sotto l’effetto dell’alcol o di stupefacenti, il mancato utilizzo dei dispositivi di sicurezza in auto o in moto.
In Piemonte, i dati ISTAT indicano che l'incidentalità è costantemente diminuita negli anni, come su tutto il territorio italiano. Tuttavia, per raggiungere l’obiettivo europeo del 2020 (una riduzione della mortalità del 50% rispetto al 2010), in Piemonte il numero dei morti sarebbe dovuto scendere sotto la soglia dei 163 morti, rispetto ai 327 verificatisi nel 2010 (l’incidentalità stradale in Piemonte al 2020 – www.regione.piemonte.it).
Guardando agli anni più recenti, il grafico sottostante illustra l’andamento della mortalità dovuta agli incidenti sulle strade, dal 2018 al 2021, per la Provincia di Cuneo e per il Piemonte e a livello nazionale.
In Piemonte, e in generale sul territorio italiano, l’andamento è simile e in lenta discesa, coerentemente con le raccomandazioni europee. La lieve risalita tra il 2020 e il 2021 è sostanzialmente dovuta alle numerose restrizioni alla mobilità, imposte dal contenimento della pandemia da Covid-19; mentre confrontando il 2021 con il 2019 il tasso è in diminuzione (www.istat.it).
Il tasso del territorio cuneese è più elevato di quello regionale e nazionale in tutto il periodo osservato. Inoltre, differentemente da quello piemontese e italiano, il trend di incidentalità nella provincia di Cuneo registra un netto aumento nel 2021, non solo rispetto al 2020, ma anche rispetto agli anni precedenti: 7 morti ogni 100.000 abitanti nel 2018 (41 decessi nell’anno), appena al di sotto nel 2019 (40 decessi) e nel 2020 (41 decessi), ma un aumento a più di 8 morti ogni 100.000 abitanti nel 2021 (48 decessi) (www.istat.it).
In Piemonte, e in generale sul territorio italiano, l’andamento è simile e in lenta discesa, coerentemente con le raccomandazioni europee. La lieve risalita tra il 2020 e il 2021 è sostanzialmente dovuta alle numerose restrizioni alla mobilità, imposte dal contenimento della pandemia da Covid-19; mentre confrontando il 2021 con il 2019 il tasso è in diminuzione (www.istat.it).
Il tasso del territorio cuneese è più elevato di quello regionale e nazionale in tutto il periodo osservato. Inoltre, differentemente da quello piemontese e italiano, il trend di incidentalità nella provincia di Cuneo registra un netto aumento nel 2021, non solo rispetto al 2020, ma anche rispetto agli anni precedenti: 7 morti ogni 100.000 abitanti nel 2018 (41 decessi nell’anno), appena al di sotto nel 2019 (40 decessi) e nel 2020 (41 decessi), ma un aumento a più di 8 morti ogni 100.000 abitanti nel 2021 (48 decessi) (www.istat.it).
Abitudini alla guida
Per ridurre l’incidentalità stradale nel suo complesso, e non solo per quanto riguarda la mortalità, è importante rendere i conducenti consapevoli sulle buone regole per una guida sicura. Molti sinistri sono causati da abitudini che possono essere combattute anche in maniera semplice.
In questo contesto la Sorveglianza P.A.S.S.I. fornisce degli indicatori su due importanti aspetti di sicurezza stradale: la guida sotto l’effetto dell’alcol e l’uso dei dispositivi di sicurezza. Negli ultimi anni la proporzione di persone che si mettono alla guida dopo meno di un’ora dal consumo di alcol, si pone al di sotto del valore regionale e nel 2021 ciò viene dichiarato soltanto da 2 intervistati su 100. Va, però, tenuto presente che si tratta di un trend non generalizzabile, in quanto la bassa numerosità di soggetti che dichiarano di aver guidato dotto l’effetto dell’alcol nel campione estratto, non permette dei confronti statistici.
Controlli delle Forze dell’Ordine
Sul territorio dell’ASL CN1, nel periodo 2017-2020 i controlli stradali effettuati dalle Forze dell’Ordine mostrano una riduzione, in quanto gli intervistati che dichiarano di essere stati controllati passa dal 53% del 2017, al 44% nel 2018 e 2019, al 41% del 2020 (ultimo dato disponibile). Tuttavia, tra chi è stato fermato per un controllo, riferisce di essere stato sottoposto a etilotest il 10% degli intervistati nel periodo considerato, tranne che nel 2020 quando la percentuale è del 6%, anche se per quell’anno vanno ricordate le peculiarità nella circolazione dovute all’emergenza sanitaria. Anche in questo caso l’andamento non è generalizzabile per la bassa numerosità di soggetti che dichiarano di aver subito un controllo da parte delle Forze dell’Ordine