Primo giorno all'ospedale di Verduno per la delegazione di medici israeliani
Il personale, che presterà gratuitamente la propria attività a supporto del sistema sanitario locale, sarà impegnato principalmente nelle attività svolte nel Dipartimento di Emergenza e Accettazione e nel reparto Covid.
Diciannove sanitari, di cui 7 medici e 12 infermieri, e due accompagnatori. Sono questi i membri della delegazione arrivata dall'ospedale "Sheba Medical Center" che ha ufficialmente preso servizio nella struttura ospedaliera "Michele e Pietro Ferrero" di Verduno nel Cuneese. Il personale, che presterà gratuitamente la propria attività a supporto del sistema sanitario locale, sarà impegnato principalmente nelle attività svolte nel Dipartimento di Emergenza e Accettazione e presso il reparto Covid.
Primo giorno all'ospedale di Verduno per la delegazione di medici israeliani
A partire da oggi, giovedì 3 dicembre 2020, la delegazione di sanitari israeliana composta da 7 medici, 12 infermieri e 2 accompagnatori proveniente dall'ospedale "Sheba Medical Center" ha ufficialmente preso servizio nella struttura ospedaliera "Michele e Pietro Ferrero" di Verduno nel Cuneese. Tutti i delegati arrivati in Piemonte da Israele presteranno gratuitamente la propria attività a supporto del sistema sanitario locale, impegnandosi nel Dipartimento di Emergenza e Accettazione e presso il reparto Covid.
La delegazione, giunta in Italia nella mattinata di ieri, mercoledì 2 dicembre 2020, è stata accolta da una cerimonia di benvenuto svoltasi nello stesso presidio di Verduno. Le parole di Massimo Veglio, Direttore Generale dell’Asl Cn2:
"Sarà un punto di partenza, l’inizio di una collaborazione tra le due organizzazioni sanitarie, oltre che un supporto di notevole importanza che ci è stato messo a disposizione".
Anche il responsabile della Maxi Emergenza 118, Mario Raviolo, si è espresso nel corso della cerimonia:
"Con questa ennesima collaborazione tra Italia e Israele stiamo rinforzando un importante ponte che avevamo già messo in piedi, infatti ho già avuto il piacere di collaborare con Elhanan Bar On in passato. Anche per questo sono molto orgoglioso di avervi qui e di darvi il benvenuto nella famiglia italiana e nella famiglia piemontese".
Le parole dell'assessore alla Sanità e del governatore
Luigi Genesio Icardi, assessore alla Sanità del Piemonte, consegnando alla delegazione israeliana una targa in ricordo dell’ospedale da campo donato ed allestito dalla Regione Piemonte in Mozambico, ha riferito che questa collaborazione chiude il cerchio di un percorso di unione ideale tra il Piemonte e lo stato d’Israele:
"Oggi in quest’ospedale, si chiude il cerchio di un percorso di unione ideale tra il Piemonte e lo stato d’Israele, che ringraziamo per l’aiuto, ricordando, tra tutte, l’esperienza in Mozambico. Da anni, infatti, è attiva la collaborazione tra due realtà di primo piano del soccorso sanitario internazionale: l’Ospedale Sheba Medical Center, il più grande ospedale di Israele, che cura ogni anno un milione di pazienti, e la Maxi Emergenza della Regione Piemonte. Grazie a loro, la Sanità non conosce confini e non possiamo che ringraziarli per quanto hanno fatto e faranno per noi e per tutti, nel segno del reciproco aiuto, così come è doveroso il ringraziamento a tutto il personale sanitario che non si è mai tirato indietro in questi mesi".
Anche il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, è voluto intervenire a riguardo:
"Oggi celebriamo solidarietà, internazionalità ed amicizia. Stiamo attraversando un momento complicato e, sebbene ci siano segnali importanti relativi alla stabilizzazione della curva dei contagi, la situazione rimane comunque delicata. Un sentito ringraziamento al nostro personale, che si è dedicato anima e corpo a questa causa, dal 22 di febbraio ad oggi, e la presenza del personale sanitario israeliano sarà preziosissima, perché, oltre a rappresentare l’inizio di un’importante collaborazione, ci permetterà di iniziare quella conversione tra posti letto Covid e non Covid che aspettiamo da tempo. Tornare alla normalità è il primo dei nostri impegni. Questo è l’ospedale dedicato a Michele Ferrero, un uomo che alla sua levatura internazionale accompagnava una grande vocazione alla solidarietà. E la vostra presenza qui onora il nome della persona alla quale questo ospedale è dedicato".
L'ambasciatore israeliano Dror Eydar
Dror Eydar, ambasciatore dell'Israele, ha usato parole di fratellanza e solidarietà nel corso della cerimonia:
"Il nostro personale sanitario si metterà all’opera per una 'sacra' missione: salvare vite umane in questa guerra contro il Coronavirus, durante una seconda ondata che sembra peggiore della prima per numero di morti e di contagiati. Quando ho sentito le incredibili notizie provenienti dal Piemonte, ho subito pensato di offrire aiuto agli amici piemontesi, e lo Sheba Medical Center si è messo immediatamente a disposizione. Israele è appena uscito dal secondo lock-down e siamo felici di tendervi una mano per affrontare questo sforzo insieme, in nome dell’amicizia che lega Israele e Italia. Se riusciremo a curare anche un solo paziente, ne sarà valsa la pena, ma siamo sicuri che, grazie alla conoscenza israeliana da noi messa disposizione e al vostro incredibile personale, riusciremo a salvare molte più vite".