Periferia di Alba: si fa regalare le uova e poi tenta la rapina

Arresto in flagranza a Bra.

Periferia di Alba: si fa regalare le uova e poi tenta la rapina
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Un anno di indagini

Un cittadino gambiano di 31 anni e un italiano di 52, il primo senza fissa dimora e il secondo residente ad Alba sono stati raggiunti ieri da un ordine di arresto per una serie di rapine commesse un anno fa.

I primi due episodi risalgono al maggio dell’anno scorso quando, nello stesso giorno, hanno portato a segno due colpi. Sono stati riconosciuti con certezza, infatti, dal transessuale e dall’allevatrice che hanno preso di mira, anche più volte.

Si fa regalare le uova e poi tenta la rapina

Il primo di mattina, nella periferia agricola di Alba. Il gambiano si è presentato nel cortile di un allevamento di polli e galline e ha insistito a lungo per avere dalla proprietaria, un’anziana donna, qualche uova in regalo. Pur di toglierselo di torno, la donna ha ceduto e gli ha regalato delle uova ma mentre gliele porgeva l’uomo l’ha aggredita chiedendo denaro. Le ha anche strappato la camicetta pensando che nascondesse i contanti a contatto con la pelle e l’ha sbattuta a terra. La donna, nonostante l’età, ha reagito bene e, urlando, ha attirato l’attenzione dei vicini di casa che sono intervenuti e hanno interrotto la rapina. Lo straniero, intanto, si era dato alla fuga.

Nascosto nel bagagliaio

Secondo i carabinieri della Compagnia di Canelli, titolari dell’indagine coordinati dal comandante capitano Caprio, era sempre lui quello che, la sera stessa, è “sbucato” dal bagagliaio di una Lancia Y Elefantino grigia condotta dal complice italiano.

Si trovavano sulla statale di Isola, in una zona nota per la prostituzione transessuale. L'uomo, residente ad Alba, aveva fatto salire in auto un trans con il quale aveva contrattato una prestazione, poi si era spostato e aveva parcheggiato l’auto in una zona appartata. A quel punto si sono rivelate le intenzioni del falso cliente che, aiutato dall’amico straniero uscito dal cofano dell’auto, ha bloccato il transessuale e mentre il gambiano lo teneva sotto scacco con un coltello puntato alla gola, gli ha preso telefono cellulare, 100 euro in contanti e un pacchetto di sigarette.

L'Albese chiede scusa al trans

E prima di lasciarlo andare, l’italiano si è scusato: «Mi dispiace, ma sono disoccupato e ho bisogno di soldi» gli ha detto.

Quello che ha dell’incredibile è che la stessa “coppia”, sulla stessa auto si è ripresentata tre giorni dopo, sempre allo stesso trans il quale, dopo aver riconosciuto i suoi aggressori, si è dato alla fuga a bordo della sua auto. Ne è nato un inseguimento per diversi chilometri, nel corso del quale i due sulla Lancia Y hanno tentato più volte di speronare l’altra auto, invano.

Arresto in flagranza a Bra

Pochi giorni dopo è stata una braidese ad essere presa di mira dalla coppia di rapinatori. In questo caso, però, alcuni testimoni hanno chiesto l’intervento dei carabinieri che li hanno arrestati in flagranza. Mentre il gambiano è in carcere da allora (e l’ordine di arresto per gli altri colpi lo ha raggiunto in stato di detenzione), l’italiano era stato scarcerato ma da martedì 11 giugno 2019 è nuovamente detenuto ad Alessandria.

I carabinieri di Canelli e di Bra che hanno coadiuvato nell’indagine, non escludono che i due abbiano portato a segno altre rapine con lo stesso modus operandi.

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