Orsi e lupi, Regioni Alpine unite per il controllo: Piemonte unica assente
Nonostante le molte segnalazioni di avvistamenti nell’ultimo anno sul territorio.
La presenza dei lupi è un problema reale in Piemonte, nei mesi scorsi non sono mancate le incursioni da parte di questi animali, eppure all’incontro non era presente nessun rappresentante Piemontese.
Le Regioni alpine, riunite ieri a Trento, concordano sulla necessità di disporre di strumenti idonei per la gestione dei grandi predatori, in particolare orsi e lupi. E sono disposte ad assumersi in prima persona le responsabilità delle azioni necessarie. Come scrive giornaledisondrio.
Nel rispetto delle normativa europea e sull’esempio degli altri Stati dell’Unione che, interessati dalla presenza dei grandi carnivori, dispongono di piani di prelievo mirati, le Regioni alpine chiedono al Governo e, in particolare, al Ministero all’ambiente, l’approvazione di un piano di gestione adeguato ad una realtà che vede in espansione alcune specie, lupi in particolare. La Regione Piemonte risulta essere l’unica assente.
La presenza dei lupi sul territorio
In questo articolo avevamo parlato del "Progetto Lupo" e delle molte segnalazioni di avvistamenti avvenuti nell’ultimo anno nella nostra provincia e anche sul territorio ovadese, eppure all’incontro non era presente nessun rappresentante della regione Piemonte. E’ dalla scorsa estate che in tutto il Piemonte vengono avvistati esemplari di lupi. Sia in zone di montagna che collinare (anche nei pressi delle abitazioni). Pecore e caprini sono stati sbranati. Sono state effettuate opportune analisi dove è emerso che a sbranare gli animali sono stati dei lupi e non cani come si dubitava in un primo momento. Inoltre, esemplari di lupo sono stati anche filmati a pochi passi dalle abitazioni nelle zone di collina.
In Canavese poi, nel mese di novembre, una testa di lupo mozzata era stata ritrovata sulla provinciale tra Lanzo e Germagnano appesa ad una cartello della segnaletica stradale. A segnalare il fatto era stato un’ automobilista che aveva poi avvisato le Forze dell’Ordine e l’Asl To4 che aveva posto sotto sequestro la testa per le opportune analisi.
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Il monitoraggio
Secondo l’ultimissimo monitoraggio di Network Lupo Piemonte – condotto per il 2017-18 in maniera istituzionale e scientifica – nella zona alpina del Piemonte scorrazzerebbero 33 branchi e due coppie per una stima minima documentata di 195 lupi.
Nel Torinese ci sarebbero invece 13 branchi e una coppia (di cui un branco e due coppie da confermare) per un totale di minimo 77 lupi, considerando anche il branco documentato in Val Soana dal Parco Nazionale del Gran Paradiso. Per agricoltori e cacciatori, però, il numero sarebbe più alto.
La campagna: Attenti al lupo
Dopo aver accertato che a sbranare ovini e caprini erano stati i lupi, è scattata la campagna: ATTENTI AL LUPO. Una serie d’incontri tra Città Metropolitana, Amministrazioni locali e cittadini per affrontare le tematiche relative alla presenza dei lupi sul territorio e individuare i comportamenti da tenere in caso di avvistamento di un lupo.
Orsi e lupi, servono azioni condivise
“Nessuno mette in dubbio – ha sottolineato l’assessore lombardo ad Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi, congiuntamente agli altri rappresentanti istituzionali – il valore della biodiversità delle nostre montagne e dei nostri territori alpini, così come non ci permettiamo di contravvenire alle normative europee, che condividiamo. A fronte però di una densità di lupi e orsi, tale da generare situazioni oggettive che fanno venir meno la sicurezza delle popolazioni e rappresentano una fonte costante di danno per le attività economiche, chiediamo di avere la possibilità di attivare azioni condivise di prevenzione, gestione e prelievo dei grandi carnivori. Va considerato che episodi ripetuti di predazioni, molti dei quali in prossimità di centri abitati e aree turistiche, stanno minando la sostenibilità di aziende zootecniche che operano in ambiente montano”.
Ecco chi era presente all’incontro
Alla riunione hanno preso parte i rappresentanti di sette delle otto Regioni e Province autonome convocate (Piemonte unica assente): la Provincia autonoma di Bolzano con il presidente Arno Kompatscher, accompagnato dall’assessore provinciale ad Agricoltura, Foreste, Turismo e Protezione civile, Arnold Schuler, e Luigi Spagnolli, direttore Ufficio Caccia e Pesca; la Regione Veneto con l’assessore all’Agricoltura, Giuseppe Pan e Gianluca Fregolent (Direzione Agroambiente, caccia e pesca); la Regione Friuli Venezia Giulia con l’assessore all’Agricoltura, Stefano Zannier, con Ambra Bernardini (Capo Segreteria) e Dario Colombi (Gestione venatoria); la Regione Lombardia con l’assessore all’Agricoltura, Fabio Rolfi; la Regione Valle d’Aosta con l’assessore all’Ambiente, Albert Chatrian; la Regione Liguria con la dirigente Daniela Minetti (responsabile delle aree protette); e la Provincia autonoma di Trento, rappresentata dall’assessore provinciale ad Agricoltura, Foresta, Caccia e pesca Giulia Zanotelli, il presidente Maurizio Fugatti, il vice presidente e assessore all’ambiente Mario Tonina, con i dirigenti Romano Masè e Maurizio Zanin del Dipartimento Agricoltura e Foreste.