Tragedia

Morto in volo a 34 anni: viveva a Vezza d'Alba e lavorava alla Ferrero

Giuseppe Stilo, originario di Vibo Valenzia, stava per diventare papà

Morto in volo a 34 anni: viveva a Vezza d'Alba e lavorava alla Ferrero
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Un malore mentre era in volo da Torino a Lamezie Terme. Purtroppo il passeggero, Giuseppe Stilo, di soli 34 anni, è morto nella mattina del 17 aprile 2024, all'aeroporto di Caselle.

La vittima

Il 34enne Stilo era originario di Filogaso (Vibo Valentia), ma viveva in provincia di Cuneo, a Vezza d'Alba, con la moglie, anche lei vibonese, con cui si era sposato lo scorso anno e con la quale era in attesa di un bambino. La coppia era insieme da molti anni, sin da giovanissimi.

La vittima lavorava alla Ferrero, dove da poco era stato assunto a tempo indeterminato.

La coppia era su quell'aereo per tornare al paese d'origine, quando Giuseppe è stato colpito dal malore purtroppo fatale. Anche la compagna ha avuto un malore dovuto allo shock ed è stata portata in ospedale.

Costretti a tornare indietro a metà viaggio

Secondo le primissime ricostruzioni l’uomo si sarebbe sentito male sul volo Rayanair FR8780 quando l'aereo era praticamente a metà del tragitto, ma la richiesta del capitano di atterrare su altri scali sarebbe stata negata. Una versione non confermata dall'ufficio comunicazione di Caselle che fa sapere: "Ci è stato confermato che nessuna richiesta di autorizzazione all'atterraggio su altri scali sia mai stata avanzata, nè tantomeno sia stata negata."

Quello che è sicuro è che il pilota si è trovato costretto a virare per tornare a Caselle.

Il "giallo" dell'ambulanza

Come riporta Prima Torino, l'aeroporto di Torino fa sapere che a bordo del velivolo due medici passeggeri del volo hanno cominciato le manovre di rianimazione cardio polmonare coadiuvati dal personale di bordo, che ha messo a disposizione il defibrillatore semi automatico (DAE) presente in aereo.

Con una nota stampa diramata ieri sera Caselle fa luce riguardo al "giallo dell'ambulanza" che riguarderebbe un presunto ritardo a causa di blocchi al varco dell'aeroporto:

"Prima dell’atterraggio i medici hanno inoltre erogato due scariche con il DAE che, ricordiamo, in maniera automatica identifica quei ritmi di arresto che sono suscettibili di una terapia elettrica per riportare il cuore ad un ritmo elettrico normale.

Nel frattempo il personale sanitario in servizio presso il Pronto Soccorso aeroportuale si preparava in pista a prestare soccorsi al Paziente. La Centrale Operativa 118, allertata sulla situazione, provvedeva ad inviare l’ambulanza di base di Borgaro Torinese, seguita dal mezzo con medico ed infermiere con sede a Venaria.

All’arrivo dell’aereo il medico in servizio presso l’aeroporto saliva immediatamente a bordo e provvedeva ad erogare la terza scarica con il DAE e a somministrare dell’adrenalina; dopo la terza scarica il DAE non ha dato più indicazioni sull’uso della terapia elettrica.

L’ambulanza di Borgaro arrivava al varco indicato e veniva indirizzata verso l’aeromobile; i due volontari, una volta saliti a bordo, hanno aiutato i sanitari che già prestavano soccorso nel continuare le manovre rianimatorie e contestualmente a trasportare il paziente sull’ambulift dove, dopo alcuni minuti giungeva anche l’ambulanza con il medico del 118 che purtroppo, considerata la situazione non ha potuto che constatarne il decesso.

Si precisa che la prima ambulanza con i volontari era attesa al varco ed ha impiegato circa 2 minuti per accedere al sedime aeroportuale (nel frattempo il Paziente aveva tre medici con defibrillatore e adrenalina che lo stavano assistendo) mentre la medicalizzata del 118 è entrata immediatamente.

Risultano quindi prive di fondamento le notizie che riportano un ritardato soccorso a causa di blocchi al varco dell’aeroporto e si coglie l’occasione per sottolineare come la sinergia tra i medici presenti a bordo, gli assistenti di volo, i sanitari in servizio presso l’aeroporto e il 118 abbiano dato al paziente tutte le possibilità che aveva di uscire da quella drammatica situazione.

Solo qualche anno fa sarebbe stato impensabile avere un DAE a bordo di un aereo di linea."

 

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