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Le strutture per minori devo essere eccellenti
L'assessore regionale del Welfare affronta il delicato tema
L’Assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino torna a parlare della sua visione sulle strutture per i minori dopo che la trasmissione televisiva “Fuori dal Coro” ha trattato l’argomento con una serie di servizi, uno dei quali ha riguardato la situazione di una comunità terapeutica del Basso Piemonte.
Le strutture per minori al centro del discorso
L'assessore del Piemonte al Welfare, ritorna a parlare della sua visione sulle strutture per i minori.
"Innanzitutto, sottolinea l’Assessore, i minori che si trovano ad affrontare una fase più o meno lunga della loro vita all’interno di comunità debbono poter godere di standard elevatissimi. La loro permanenza deve essere caratterizzata da una condizione di benessere assoluto, in ambienti di qualità dove svolgere attività socializzanti ed educative adeguate e integrarsi nel tessuto sociale locale. E’ pertanto necessario che le Istituzioni pretendano gli standard massimi per i bambini e i ragazzi che già provengono da situazioni di forte disagio.
Proprio in questa direzione, fa presente l’assessore, vanno le modifiche dei requisiti strutturali a cui gli uffici regionali stanno lavorando proprio su stimolo dell’Assessore, in quanto non debbono più esistere luoghi isolati dal mondo: basta a sbarre a porte e finestre, basta immobili decrepiti, indecorosi e inadeguati. Occuparsi dei minori deve essere una vocazione, non un business".
"Innanzitutto, sottolinea l’Assessore, i minori che si trovano ad affrontare una fase più o meno lunga della loro vita all’interno di comunità debbono poter godere di standard elevatissimi. La loro permanenza deve essere caratterizzata da una condizione di benessere assoluto, in ambienti di qualità dove svolgere attività socializzanti ed educative adeguate e integrarsi nel tessuto sociale locale. E’ pertanto necessario che le Istituzioni pretendano gli standard massimi per i bambini e i ragazzi che già provengono da situazioni di forte disagio.
Proprio in questa direzione, fa presente l’assessore, vanno le modifiche dei requisiti strutturali a cui gli uffici regionali stanno lavorando proprio su stimolo dell’Assessore, in quanto non debbono più esistere luoghi isolati dal mondo: basta a sbarre a porte e finestre, basta immobili decrepiti, indecorosi e inadeguati. Occuparsi dei minori deve essere una vocazione, non un business".
Il benessere del minore al centro di tutto
"Al centro c’è il loro benessere, non il profitto. Se qualcuno ha inteso in modo diverso, non ha davvero capito". - Prosegue l'assessore - .
L’Assessore rimarca che combatterà questa battaglia perché è persuasa che sia moralmente giusta e perché il futuro di questi bambini e ragazzi deve stare massimamente a cuore alle Istituzioni. Non esistono minori il cui futuro non conti, non esistono ragazzi per cui non valga la pena di battersi.
L’Assessore rimarca che combatterà questa battaglia perché è persuasa che sia moralmente giusta e perché il futuro di questi bambini e ragazzi deve stare massimamente a cuore alle Istituzioni. Non esistono minori il cui futuro non conti, non esistono ragazzi per cui non valga la pena di battersi.
Rispetto al caso concreto sollevato dalla trasmissione, l’Assessore specificando che la decisione di revoca della concessione della CTM Dafne di Rocchetta Belbo è stata assunta dal direttore generale dell’Asl competente sulla base del verbale della Commissione di vigilanza, convocata su impulso dell’Assessore stesso, che evidentemente ha riscontrato elementi di criticità tali per cui il provvedimento è stato ritenuto necessario e opportuno. Come Amministratore pubblico e come politico chiamato a legiferare e decidere quotidianamente, l’Assessore conclude sostenendo che è doveroso prendere coscienza della realtà attraverso l’osservazione diretta ed avere, proprio in tale modo, contezza di come si possa migliorare il quadro attuale