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L'assessore regionale ad Alba: "Estendiamo a tutto il Piemonte il Protocollo Saluzzo"

Le misure sperimentate a Saluzzo potrebbero offrire un modello di lotta al sistema del caporalato

L'assessore regionale ad Alba: "Estendiamo a tutto il Piemonte il Protocollo Saluzzo"
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L'assessore regionale Paolo Bongioanni è intervenuto nel corso della settimana dal palco di Alba per parlare di caporalato e delle politiche da attuare per sostenere i lavoratori del settore agricolo.

Bongioanni ad Alba interviene sul tema del caporalato

L’assessore al Commercio, Agricoltura, Cibo e Parchi della Regione Piemonte, Paolo Bongioanni, è intervenuto nel pomeriggio di martedì 16 luglio alla manifestazione “La terra deve dare buoni frutti per tutti”, organizzata in Piazza Duomo ad Alba dai sindacati Cgil, Cisl e Uil sul problema del caporalato e le possibili misure per contrastarlo. E ha espresso la posizione della Regione Piemonte al riguardo.

«La terra di Langa - ha detto l'assessore - è una terra magica che io, come direttore dell’Ente Turismo di Cuneo per vent’anni, ho sempre preso come esempio. Padri che con il sudore, con il sacrificio e con l’ingegno hanno regalato ai propri figli e consegnato loro un patrimonio straordinario che questi, con altrettanta capacità, hanno saputo conservare e raccontare facendo delle Langhe il distretto vinicolo più importante d’Italia e forse del mondo intero. Non possiamo permettere che queste persone e la loro storia vengano sporcate da mele marce. Gli interventi devono essere drastici, ma bisogna mettere in tutela un territorio. Per questo dobbiamo estendere a tutto il Piemonte un modello virtuoso, frutto dell’ottimo lavoro condotto già nella legislatura precedente dal Presidente Cirio, com’è il Protocollo Saluzzo».

Il Protocollo Saluzzo

Fin dal 2020 la Regione Piemonte ha varato il cosiddetto Protocollo Saluzzo, un progetto pilota che ha messo insieme e coordina Prefettura di Cuneo, il Comune di Saluzzo e altri Comuni del distretto frutticolo nel fornire servizi di sostegno ai lavoratori stagionali (lettura contratti, mediazione interculturale, orientamento ai servizi del territorio) e un sistema pubblico di abitazioni temporanee per far fronte al bisogno alloggiativo dei braccianti che non trovano sistemazione presso le imprese stesse. Nei 10 Comuni aderenti sono state create “case” con oltre 250 posti per lavoratori con regolare contratto impiegati nel distretto della frutta del Saluzzese.

Un modello da estendere a tutto il Piemonte

«La soluzione, emersa anche oggi dagli interventi dei segretari delle varie confederazioni sindacali e su cui concordiamo – ha proseguito Bongioanni - è quella di estendere al settore vitivinicolo e a tutto il territorio piemontese il Protocollo Saluzzo, che ha dimostrato di funzionare bene. Chiederemo il coordinamento immediato di Comuni, Prefetture, Questure, Procure, Ispettorato del Lavoro, Carabinieri, Agenzia Piemonte Lavoro, sindacati e associazioni datoriali. Vorrei riunire questo tavolo già la prossima settimana per mettere in sicurezza questo territorio che merita tantissimo rispetto. Così come dobbiamo tutelare gli stagionali, dobbiamo salvaguardare quei grandi imprenditori che così tanto hanno dato al nostro Piemonte. Oggi ci viene in soccorso anche la nuova legge sull’Agricoltura, voluta dal ministro Lollobrigida e appena approvata in Parlamento, che contiene forti misure per il contrasto al caporalato. Fra queste l’istituzione di una banca dati interoperativa fra ministeri del Lavoro, Agricoltura, interno, Ispettorato nazionale del Lavoro, Inps e altri per attuare una strategia complessiva e complessa di contrasto. L’istituzione di una banca dati degli appalti privati in agricoltura. E l’assunzione di 514 nuovi ispettori Inps e Inail, che sarà sicuramente determinante e alla quale attingeremo anche in Piemonte. Mi sono speso per tenere questo incontro allargato già la prossima settimana, insieme al Presidente Cirio e al Vicepresidente e assessore competente Elena Chiorino».

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