"Ciccio" Bucci

La Procura archivia il caso del capo ultrà morto “suicida” in circostanze misteriose

Il corpo del tifoso juventino fu rinvenuto sotto un ponte del viadotto autostradale a Fossano, come se si fosse gettato di sotto, ma...

La Procura archivia il caso del capo ultrà morto “suicida” in circostanze misteriose
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Non è possibile fare chiarezza sulla morte di Raffaello Bucci (detto Ciccio) il capo ultrà della Juve morto in circostanze misteriose e il cui decesso fu inizialmente classificato come “suicida”. L’ipotesi invece che Bucci sia stato ucciso, tutt’altro che improbabile, non trova riscontri e la Procura di Cuneo ha chiesto l’archiviazione del caso. Il suo cadavere venne ritrovato a luglio 2016 sotto il viadotto autostradale di Fossano, come se si fosse buttato giù.

Capo ultrà dei “Drughi”

Come riporta "Prima Torino", Bucci era un capo tifoso della curva juventina, apparteneva per la precisione al gruppo dei Drughi, ma in contemporanea faceva anche da informatore per la Digos. Una specie di “doppio ruolo” che potrebbe avere un peso nella sua tragica storia. Nessuno sa come siano andate realmente le cose, e neppure la Magistratura è in grado di far luce su quella misteriosa morte. Tanto che il procuratore capo di Cuneo Onelio Dodero ha chiesto di archiviare. Una specie di resa senza condizioni, da  parte della Giustizia, di fronte all’evidente impossibilità di ricostruire i fatti. Di sicuro in questa brutta storia ci sono tre cose: il doppio ruolo di Bucci, l’indagine sulle infiltrazioni mafiose nelle curva Juve e il referto medico dopo il rinvenimento del cadavere.

Informatore della Digos

Si è già detto dell’attività di informazione sotto-traccia per la Polizia (Digos) che, qualora scoperta, potrebbe aver nuociuto all’ultrà in un ambiente non certo favorevole alle Forze dell’Ordine. Questa vicenda si incastona su un’altra che riguarda le infiltrazioni della ‘ndrangheta negli ambienti del tifo organizzato bianconero. L’inchiesta si chiama “Last Banner”. A questo proposito era stato tirato in ballo perfino il presidente Andrea Agnelli, perché avrebbe incontrato alcuni esponenti del mondo ultras vicini a famiglie malavitose. Non lo sapeva, tuttavia, ed anzi aveva dovuto anche accordare alcuni “favori” concernenti trasferte e stock di biglietti per le partite. Alla fine la dirigenza bianconera è stata considerata parte lesa in questa ingarbugliata vicenda, ma forse qualche aggancio con il ruolo di Bucci poteva esserci stato. Resta da chiarire il vero motivo della morto di Bucci, il capo ultrà deceduto e ufficialmente classificato come “suicida”.

Il referto medico e le vincite

Stando al referto medico, le ferite riportate non erano compatibili con la sola caduta al suolo. Anzi, si ipotizzava che quegli ematomi potevano essere dovuti a un violento pestaggio ai suoi danni, portato a compimento da più persone. Forse qualcuno voleva “dargli una lezione” e i picchiatori si sono fatti prendere la mano? Avranno quindi deciso di inscenare il suicidio dal ponte? Tutto potrebbe essere, ma anche il contrario di tutto, visto che neppure la Magistratura inquirente riesce a spiegarci se ci siano responsabili né cosa sia successo. Ha sempre rigettato l’ipotesi del suicidio la fidanzata di Bucci.

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Infine, un dettaglio che rende ancor più torbida e misteriosa la vicenda: le vincite a ripetizione. Al momento del decesso sul conto corrente dell’ultrà c’erano quasi 100.000 euro frutto di vincite. Incassi regolari, con Gratta&Vinci e Lotto. Chiunque giochi o abbia amai tentato la sorte sa benissimo che vincere così tanto in poco tempo è molto ma molto difficile (diciamo impossibile, che è meglio). E allora? Uno che ha 100.000 euro in banca, una fidanzata e una vita senza patemi si butta giù dal ponte? Secondo la Procura questa è l’ipotesi più probabile.

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