IL CASO

Frasi razziste di un giocatore: dal 20 luglio sarà fuori dal Monregale

Ha pesantemente insultato una donna sui social.

Frasi razziste di un giocatore: dal 20 luglio sarà fuori dal Monregale
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Frasi indegne, sessiste e razziste. Il video è diventato virale e il protagonista è Marco Rossi, giocatore del Monregale Calcio.

Frasi razziste

Marco Rossi, un giovane calciatore della seconda categoria del Monregale Calcio ha realizzato alcune storie su Instagram con insulti razzisti e sessisti nei confronti di una donna.

I fatti

Il video su instagram è stato pubblicato  dal 19enne a febbraio 2020, ma in un primo momento la cosa era passata inosservata. Poi, sono partite le segnalazioni alla Figc e numerosi commenti sulla pagina della società di calcio in cui il giovane è tesserato. La Monregalese Calcio ha dichiarato di aver prese provvedimenti nei confronti del giovane per il gesto compiuto. Infatti, il giocatore è stato sospeso.

Il commento della società Monregalese Calcio

"La nostra società si è fin da subito fortemente dissociata dal gravissimo episodio che ha visto protagonista Marco Rossi.
Essendo quest’ultimo un suo tesserato, la Monregale aveva subito condannato tale episodio (pur non avendo alcuna rilevanza con l’attività sportiva, ma essendo contrario ai nostri valori etici) e fatto quel che poteva, cioè sospendere immediatamente il ragazzo da ogni attività sportiva; sospensione che è tuttora in essere, in attesa di conoscere quali siano i limiti sanzionatori possibili (abbiamo chiesto, a questo scopo, un parere ad un esperto di diritto sportivo, di cui siamo tuttora in attesa), dopodichè emetteremo il provvedimento disciplinare definitivo.
Questo è l’unico motivo per cui non avevamo ancora emesso un comunicato ufficiale (ora ci è stato chiesto dai nostri amici e sponsor, per cui lo pubblichiamo volentieri, a scanso di equivoci e per tutelare la loro – prima ancora della nostra – buona immagine).
Allo stesso modo, abbiamo interrotto il rapporto con il dirigente (ormai ex) Gonella Matteo, il quale appunto non fa più parte della famiglia della Monregale.
Entrambi i suddetti hanno accettato le sanzioni inflitte, riconoscendo la gravità delle loro (e solo loro) azioni.
Siamo una società piccola, ma nel nostro piccolo abbiamo sempre creduto nel valore sociale dello sport e dell’inclusione.
Da sempre giocano per noi centinaia di ragazzi, italiani e stranieri, senza aver mai operato alcuna discriminazione. E ce ne facciamo un vanto.
Abbiamo sempre aderito a ogni iniziativa sociale per l’inclusione, anche andando oltre il mondo del calcio: a riprova, in tempi non sospetti siamo stati tra i primi a aderire al progetto “Emergenza sbarchi” e per questo siamo stati lodati anche dagli organi di stampa, come si può leggere qui.
Per questo motivo, non possiamo tollerare che il nostro nome sia infangato o anche solo accostato a episodi e comportamenti che nulla hanno a che vedere con la nostra attività (e, anzi, sono contrari ai nostri principi).
Non possiamo tollerare che venga danneggiata (non solo nell’immagine, ma anche economicamente, mettendo a rischio la sua sopravvivenza) una società che ha un ruolo riconosciuto come fondamentale proprio per l’inclusione, nelle nostre zone.
Grazie a noi, tanti bambini e ragazzi stranieri si sono integrati, hanno imparato uno sport e hanno trovato amici, in una terra in cui sono stati costretti a migrare dalla povertà ed in cui hanno trovato una casa accogliente: Mondovì e il monregalese.
Non siamo e non saremo mai razzisti.
C’è stato però chi ha insinuato il contrario, scatenando una vera e propria ondata di insulti e minacce contro di noi, i nostri amici e chi ci aiuta a andare avanti, per cui abbiamo provveduto a sporgere denuncia, per tutelarci e per ottenere giustizia nei confronti di chi continui ingiustamente a offenderci.
Tutto questo non riuscirà comunque a impedirci di proseguire nella nostra attività, al servizio dei giovani e dello sport".

Il commento del ministro Spadafora

"Sono disgustato per le frasi razziste e sessiste, diffuse dai media in queste ore, pronunciate dal giovane calciatore del Monregale Calcio, che giustamente ha preso provvedimenti e sospeso il giocatore.
Lo sport deve essere veicolo di trasmissione di valori sani: non è accettabile che uno sportivo, un ragazzo giovane, si esprima in questo modo.
In questo periodo il mondo scende in piazza contro il razzismo, e molti sportivi hanno appoggiato la causa.
Dobbiamo fare di più, rafforzare l'impegno per la parità di genere e contro ogni forma di discriminazione: il dibattito sulla legge contro l'omofobia, iniziato in questi giorni alla Camera dei Deputati, va esattamente in questo senso".

Il licenziamento

La società nel suo ultimo comunicato sull'episodio ha scritto:

 «Il ragazzo verrà inserito nella lista di svincolo di cui all’art. 107 delle norme organizzative interne federali. Pertanto a far data dall’ufficializzazione della lista di svincolo (20 luglio prossimo) Marco Rossi non farà più parte della Monregale Calcio»

Dunque tra pochi giorni Rossi non farà più parte della società.

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