Due comuni in provincia di Torino diventano ufficialmente "occitani"
Una tradizione che parte dalle liriche medievali, con i trovatori in "oc" e "oil" per giungere fino ai giorni nostri.
Si tratta dei Comuni di Giaglione e Novalesa. Queste due realtà comunali piemontesi sono state riconosciute come territori occitani ossia di "lingua francese occitana". Si tratta di una specie di… “isola linguistica” che va dalla Val Susa alle Valli del Monregalese e che comprende quindi anche molte zone in provincia di Cuneo.
Due comuni in provincia di Torino diventano ufficialmente "occitani"
Come riporta Prima Torino, l’approvazione della delibera è stata l’occasione per fare il punto sulle realtà locali che tutelano e valorizzano le tre lingue madri parlate sul territorio torinese e cioè occitano, franco provenzale e francese. La Città metropolitana di Torino dà quindi in questo modo attuazione con impegno alla legge nazionale 482 del 1999 sulle lingue minoritarie e riceve dai Consigli comunali del territorio le richieste di inserimento e riconoscimento, indispensabili per la partecipazione ai progetti di promozione finanziati ogni anno dal Ministero a livello nazionale. I territori di minoranza linguistica occitana non sono una realtà di poco conto: essi si estendono su tre stati ovvero l’Italia, la Francia e la Spagna.
120 Comuni per 180mila abitanti
In Italia le lingue madri vengono parlate in 12 valli e, sul territorio piemontese, sono 120 i Comuni occitani, con 180 mila abitanti che parlano questa lingua. Si tratta di una specie di… “isola linguistica” che va dalla Val Susa alle Valli del Monregalese. Piemonte ma non solo. Chi parla questa lingua, accanto al termine occitano, usa anche altri termini, come ad esempio patois. La gente di queste zone si riferisce alle proprie parlate con le espressioni tipo a la moda nosta, e coumo nousiauti. Per fare un esempio, i due Comuni di Giaglione e di Novalesa in patois si chiamano “Dzalhoun” e “Nona Leisa”.
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