La tragedia

Detenuto si toglie la vita al carcere di Cuneo, il Sarap: "La polizia penitenziaria non ha potuto fare nulla"

Il fatto si è verificato nella notte tra sabato 20 e domenica 21 marzo. Il Sindacato autonomo degli agenti penitenziari prosegue nella sua denuncia sulla carenza di personale.

Detenuto si toglie la vita al carcere di Cuneo, il Sarap: "La polizia penitenziaria non ha potuto fare nulla"
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Il dramma si è verificato nella notte tra il sabato 20 e domenica 21 marzo 2021. Al carcere Cerialdo di Cuneo, un detenuto si è tolto la vita nella sua cella. Il Sarap (Sindacato Autonomo Ruolo Agenti Penitenziaria) ha rilasciato la notizia in una nota:

"L'uomo è morto suicida all’interno della propria cella dove il personale di Polizia Penitenziaria non ha potuto adoperarsi per mettere in atto interventi utili ad evitare quanto accaduto".

Detenuto si toglie la vita in cella

Una vera e propria tragedia avvenuta nel carcere di Cuneo dove nella notte tra il 20 e il 21 marzo un detenuto si è tolto la vita. Il fatto è stato reso noto dal Sarap (Sindacato Autonomo Ruolo Agenti Penitenziaria), il quale ha tenuto a denunciare, per l'ennesima volta, come la carenza di personale tra la polizia penitenziaria renda più difficile la gestione delle dinamiche che accadono all'interno del carcere di Cuneo:

"L'uomo è morto suicida all’interno della propria cella dove il personale di Polizia Penitenziaria non ha potuto adoperarsi per mettere in atto interventi utili ad evitare quanto accaduto, dovuto dalla grave carenza di personale che oggi attanagliano tutti gli istituti sul territorio nazionale, e il più delle volte vede impegnato un solo agente a coprire più posti di servizio anche su piani differenti".

Gestione dei detenuti e carenza di personale

Nella nota si legge che il detenuto era affetto da problemi psichiatrici:

"Il Sarap della Polizia Penitenziaria, ritiene non più gestibile questa tipologia di detenuti all'interno delle sezioni detentive e come già in altre occasioni ci siamo pronunciati sul problema riteniamo di prevedere la gestione di tale tipologia di detenuto in strutture idonee al difuori dei circuiti penitenziari con personale sanitario idoneo e non da Poliziotti Penitenziari che non conoscendo la materia si improvvisano in una assistenza momentanea trovandosi in grande difficoltà nel gestire questa tipologia di detenuto. Questa tipologia di detenuti particolari, negli istituti, interferiscono con il giusto trattamento spettante alla restante popolazione detenuta tanto evocato dalle norme vigenti carceraria per un reinserimento del detenuto nella società".

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Il Sarap per non risultare in futuro un consapevole complice di una legge "Madia" che ha portato un taglio non più sopportabile di personale di Polizia Penitenziaria rilevato in tutti gli istituti Penitenziari, chiede che venga colmata quella carenza di personale reale riscontrata nelle piante organiche della Polizia Penitenziaria.

"Il Sarap mostra piena vicinanza a quel personale appartenente al ruolo agenti/assistenti che quotidianamente si vede turbare da eventi critici, al quale non è messo nelle condizioni di intervenire con mezzi e uomini adeguati da parte di un'amministrazione che è sempre più distante dai problemi reali che si vivono in periferia".

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