Corteo non autorizzato dei migranti, foglio di via e divieto di ritorno a Saluzzo

SI svolse nel luglio scorso. Nel corso della manifestazione di protesta furono commesse violenze.

Corteo non autorizzato dei migranti, foglio di via e divieto di ritorno a Saluzzo
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Identificati e denunciati i migranti responsabili di violenze durante una manifestazione.

I fatti nel luglio scorso

I Carabinieri della Compagnia di Saluzzo hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Cuneo 5 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di manifestazione in luogo pubblico non autorizzata e violenza privata.

I fatti si riferiscono al corteo di protesta organizzato il 15 luglio scorso, per le vie del centro urbano di Saluzzo, da parte di un gruppo di oltre 100 migranti stagionali, i quali – dopo avere trascorso molte ore all’addiaccio, sotto la pioggia incessante - rivendicavano il diritto a sistemazioni alloggiative idonee. In quell’occasione il corteo, snodatosi dal Foro Boario alla sede del municipio, aveva deliberatamente provocato blocchi stradali, aggredito, talora fisicamente, alcuni passanti che ripredevano con video o foto.

Immagini passate al setaccio

Le accurate indagini consistite in particolare nell'analisi del materiale video, ha consentito agli inquirenti di identificare i 5 soggetti ritenuti promotori o esponenti di rilievo della manifestazione non autorizzata.

Gli indagati sono originari del Mali, Senegal Gambia e Guinea, regolari sul territorio nazionale e dimoranti in varie regioni italiane. A carico di due di questi, ritenuti gli ideatori e i promotori dell’accesa protesta, sono stati emessi dal Questore di Cuneo altrettanti provvedimenti di “foglio di via obbligatorio e divieto di ritorno nel comune di Saluzzo” per la durata di tre anni.

Nei giorni successivi, in pieno centro città, uno dei soggetti indagati è stato tratto in arresto dai Carabinieri della Compagnia di Saluzzo per essersi opposto con violenza ad un controllo di polizia a seguito della mancata ottemperanza del predetto provvedimento del Questore. Il competente G.I.P., all’esito dell’udienza di convalida dell’arresto e del rito direttissimo, ha applicato all’indagato la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Cuneo e disposto l’espulsione dal territorio nazionale in relazione al reato di resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.

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