Con i soldi della droga si comprano una villa, smantellati i traffici illeciti della banda criminale
Il denaro proveniente dallo spaccio veniva riciclato nei lavori dell'immobile acquistato dalla banda criminale di origini albanesi.
Avevano acquistato una villa con i proventi derivanti dallo smercio delle sostanze stupefacenti. I controlli da parte del Gruppo dei Militari di Bra ha consentito di smantellare l'attività di traffici illeciti da parte di una banda criminale di origine albanese dedita allo spaccio.
Controlli in una villa illegale
Costante e sempre incisiva l’azione del Comando Provinciale delle Fiamme Gialle di Cuneo a contrasto di tutte le fenomenologie illecite sul territorio della “Granda”, soprattutto sul versante economico-finanziario.
Questa volta, l’attenzione dei finanzieri è stata rivolta ai possibili fenomeni di infiltrazione della criminalità, anche organizzata, nel tessuto provinciale, con particolare riferimento all’accumulo di ingenti patrimoni illeciti, frutto di attività delinquenziali. In particolare, a seguito di articolate attività d’indagine, hanno individuato una villa, acquistata con proventi derivanti principalmente dallo smercio di sostanze stupefacenti e psicotrope, messo in atto da soggetti albanesi, operanti fuori Provincia, dediti a reati di detenzione di droga a fini di spaccio.
Smantellata banda criminale di origini albanesi
L'investigazione eseguita dai militari braidesi trae origine da attività di Polizia Giudiziaria svolta da altro Reparto del Corpo, attraverso la quale erano state ricostruite le dinamiche criminali connesse all'attività di intermediazione e spaccio posta in essere dai cittadini albanesi.
L’accurato esame delle posizioni economico-patrimoniali dei citati soggetti, svolto dal Gruppo di Bra, nell’ambito delle peculiari potestà di polizia economico finanziaria, ha quindi permesso di chiedere ed ottenere dall’Autorità Giudiziaria di Asti il sequestro preventivo della villa di attuale dimora del principale indagato, del valore di più di 150 mila euro, acquistata reimpiegando i capitali illeciti accumulati.
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Con gli approfondimenti condotti, è stato possibile certificare che i proventi illeciti generati dal fiorente spaccio di droga sono stati formalmente acquisiti dalla compagna del “capo banda”, attraverso una donazione simulata (realizzata in territorio albanese), importati regolarmente in Italia con presentazione della dichiarazione valutaria, versati in un conto corrente intestato alla donataria, per la successiva emissione di un assegno circolare, ed impiegati per l'acquisto dell'unità abitativa eletta quale dimora, nell'ambito, quindi, di una complessa operazione di auto riciclaggio, con risvolti internazionali, caratterizzata altresì da un approccio speculativo.
I soldi della droga "riciclati" nella villa
All'acquisto del cespite, infatti, sono seguiti rilevanti lavori di ristrutturazione, incrementativi del valore immobiliare, oggetto di specifica ricognizione da parte dei finanzieri, con l'intento di consolidare la natura riciclatoria dell'intera operazione, realizzata sia per dissimulare la provenienza illecita delle risorse finanziarie generate dal business della droga, sia per trarre profitto dall'eventuale successiva vendita della villa.
L’attività di servizio in rassegna testimonia, ancora una volta, l’elevata attenzione della Guardia di Finanza che, in esecuzione delle puntuali direttive dell’Autorità Giudiziaria astigiana, continua a essere rivolta all’individuazione e alla conseguente aggressione dei patrimoni e delle disponibilità finanziarie illecitamente accumulate dalle consorterie delinquenziali, con l’intento di ripristinare adeguati livelli di legalità, trasparenza e sicurezza economico finanziaria sul territorio.