Coldiretti Cuneo: "Stop invasione cinghiali, va riaperta la caccia"
Anche con le restrizioni della zona rossa, secondo l'organizzazione agricola provinciale, occorre fermare l'escalation dei danni e degli incidenti causati dalla proliferazione degli animali selvatici.
"Occorre fermare l'escalation dei danni, delle aggressioni e degli incidenti causati dalla proliferazione dei cinghiali". Apre così la richiesta di Coldiretti Cuneo in riferimento alla necessità di riprendere l'attività venatoria, vietata nelle zone rosse dall'ultimo Dpcm.
"Stop invasione cinghiali, va riaperta la caccia"
Roberto Moncalvo, Delegato Federale di Coldiretti Cuneo, si esprime in questo modo sulla necessità di riaprire la caccia nei confronti dei cinghiali:
"La proliferazione senza freni dei cinghiali oltre a mettere a rischio la sicurezza sulle strade e intorno alle abitazioni, rappresenta un grave pericolo per le coltivazioni e gli allevamenti e mette a rischio l’equilibrio ambientale degli ecosistemi territoriali in aree di elevato pregio naturalistico. In più, a preoccupare sono i rischi per la salute provocati dalla diffusione di malattie come la peste suina, di cui i cinghiali sono uno dei principali veicoli di contagio".
Anche Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo, si allinea alle dichiarazioni di Moncalvo, sottolineando come sia fondamentale che le azioni di contenimento debbano andare avanti perché la situazione è diventata insostenibile:
"La Regione ha chiarito che gli interventi, anche di abbattimento, riconducibili a Piani di contenimento approvati e motivati da ragioni di urgenza, non costituiscono attività venatoria e sono pertanto consentiti. È fondamentale che le azioni di contenimento vadano avanti perché la situazione è diventata insostenibile per gli imprenditori agricoli ma anche per i cittadini la cui sicurezza non è assolutamente preservata".
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