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Chiedono due cucchiaini per il dolce: ristorante glieli fa pagare 1,50 euro in più

E' il terzo caso di questo tipo dopo quanto accaduto a Como e Finale Ligure

Chiedono due cucchiaini per il dolce: ristorante glieli fa pagare 1,50 euro in più
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Dopo quanto accaduto a Como (Lombardia) e Finale Ligure (Liguria), anche in provincia di Cuneo si è verificato il caso di alcuni clienti che sullo scontrino del ristorante si è visto aggiungere il costo extra di 1,50 euro per aver chiesto due cucchiaini per dividere il dolce.

(In copertina: immagine di repertorio)

Chiedono due cucchiaini per il dolce: ristorante li fa pagare 1,50 euro in più

Como, Finale Ligure e ora anche Alba. A pochi giorni di distanza l'una dall'altra si stanno sommando le segnalazioni di clienti che in bar o ristoranti che si ritrovano a dover pagare dei costi extra per richieste supplementari. L'ultima vicenda, come detto, si è verificata in provincia di Cuneo ed è stata resa nota da "La voce di Alba", alla quale è giunta una testimonianza diretta dei fatti.

In un ristorante del Comune cuneese, per il quale il mittente ha chiesto di non diffondere il nome, alcuni clienti hanno dovuto pagare, tra i costi elencati sullo scontrino, anche un sovrapprezzo di 1,50 euro in più per due cucchiaini, richiesti per condividere il dolce, ossia una crema catalana. Per quanto i prezzi di ciascun voce non fossero esorbitanti, i clienti avrebbero storto un po' il naso davanti a quel costo in più (un po' come accaduto recentemente a Como e Finale Ligure) considerato forse un po' eccessivo.

I precedenti

A far luce su quella che sembra essere diventata la tematica del momento è stata, pochi giorni fa, una recensione pubblicata su TripAdvisor da un cliente di un bar di Gera Lario, provincia di Como (Lombardia). L'uomo, infatti, nei commenti al locale, ha riportato la foto di uno scontrino fiscale sottolineando che si è ritrovato a dover pagare due euro di sovrapprezzo solo per aver chiesto di farsi tagliare un toast.

"Il formato del toast viene servito già tagliato in due esatte metà. Eravamo in due persone e abbiamo chiesto un toast che al tavolo avremmo mangiato in due. Ma dobbiamo pagare perché ci siamo divisi in due il toast? Incredibile ma vero...".

La sua segnalazione, in breve tempo, è diventata virale online, scatenando un vero e proprio putiferio mediatico. Il bar è finito nella bufera, bersagliato da centinaia di commenti negativi e ironici. Il gestore del locale, interpellato sull'argomento, si è però difeso così:

"Se un cliente mi chiede di fare due porzioni di un toast devo usare due piattini, due tovaglioli e andare al tavolo impegnando due mani. È vero che il cliente ha sempre ragione, ma è altrettanto vero che le richieste supplementari hanno un costo".

A poco giorni di distanza da questo primo caso, poi, se ne è verificato un secondo a Finale Ligure, reso noto al grande pubblico da Selvaggia Lucarelli, che già in passato aveva segnalato situazioni simili legate agli esercenti (come il caso del gelato dal costo maggiorato per chi pagava con il bancomat).

In un ristorante del Comune ligure, infatti, una cliente che ha chiesto un piatto (vuoto) per condividere delle trofie al pesto con la bimba di tre anni si è vista accreditare sullo scontrino 2 euro extra.

Secondo quanto racconta Lucarelli, inoltre, la bambina aveva già mangiato e le era stato anche addebitato il coperto. Probabile che a riferirlo sia stata la mamma in questione inviando lo scontrino, anche se dal tagliando si evince soltanto che i commensali erano tre.

In molti hanno aspramente criticato il commerciante, ma c'è anche chi si è schierato a suo favore, come avvenuto anche per il caso comasco.

"Il negoziante ha dovuto fornire un piatto, un tovagliolo e sicuramente delle posate, il tavolo, la sedia, lo spazio del locale, luce, servizi igienici, ed eventuale aria condizionata. Forse la voce è pretestuosa, avrebbe dovuto scrivere servizio".

A stretto giro è arrivata anche la risposta del ristorante, affidata alle colonne del Secolo XIX:

"La signora che ha postato lo scontrino l'abbiamo fatta accomodare a un tavolino da tre, perché erano due adulti e una bimba.  Hanno ordinato un solo piatto di trofie al pesto e uno di acciughe fritte e hanno chiesto due piattini di condivisione per entrambi. Quindi di piattini in tutto ne hanno avuti quattro, non uno, e ne abbiamo fatto pagare solo uno perché la lavastoviglie e il lavapiatti li paghiamo anche noi...

Ho quattro tavolini fuori, non molti, e se ne lascio uno da tre a persone che fanno un ordine da uno, perché primo e secondo sono praticamente per uno solo, mi dovrei preoccupare del piattino da due euro? Peraltro i prezzi, delle portate e del servizio, sono scritti chiari ed esposti sia fuori che sul menù, quindi chi ci sceglie li conosce e può decidere se andare altrove o restare"

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