Il caso

Carcere di Cuneo: il sindacato di polizia invoca tolleranza zero contro le violenze dei detenuti

Per i rappresentanti sindacali è necessario che gli agenti siano dotati al più presto del taser

Carcere di Cuneo: il sindacato di polizia invoca tolleranza zero contro le violenze dei detenuti
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Tensione al carcere di Cuneo dopo i fatti e le polemiche delle ultime settimane. Il sindacato autonomo di polizia penitenziaria si schiera con gli agenti del penitenziario e invoca tolleranza zero.

"Episodi inaccettabili al carcere di Cuneo"

Secondo il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria ciò che di recente è accaduto al carcere di Cuneo non è tollerabile e urge una stretta sui comportamenti considerati indisciplinati e violenti dei carcerati. "Quel che è avvenuto nei giorni scorsi nel carcere di Cuneo - scrivono dal Sappe - è semplicemente incredibile ed inaccettabile: lo Stato non può più assistere passivamente al degrado ed alla violenze di una frangia di detenuti che pensa e crede di poter fare, nella detenzione, quel che vuole”.

Il sindacato si appella alo Stato per una reazione immediata

Lo scorso 13 novembre il segretario generale del Sappe Donato Capece ha incontrato a Roma, presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, in due incontri distinti, il vice Capo del DAP Lina Di Domenico ed il Dirigente Generale del Personale Massimo Parisi proprio per sollecitare urgenti provvedimenti per la realtà penitenziaria della Granda e di Cuneo in particolare. “Nel penitenziario di via Roncata - dice il segretario del sindacato per il Piemonte, Vicente Santilli - si è consumato un gravissimo attacco allo Stato ed a chi lo rappresenta in carcere. Ci vuole una completa inversione di rotta nella gestione delle carceri regionali e della Nazione: siamo in balia di questi facinorosi, convinti di essere in un albergo dove possono fare quel che non vogliono e non in un carcere! Facciamo appello anche alle autorità politiche regionali e locali: in carcere non ci sono solo detenuti, ma ci operano umili servitori dello Stato che attualmente si sentono abbandonati dalle Istituzioni”.

Il richiamo al sottosegretario Delmastro

"“Il SAPPE - aggiunge il segretario generale del sindacato, Donato Capece - esprime la vicinanza alle donne e agli uomini del carcere di Cuneo. Siamo davvero alla frutta: i detenuti rimangono impuniti rispetto alla loro condotta violenta e fanno quello che si sentono fare, senza temere alcuna conseguenza. Urgono contromisure per prevenire gli atti violenti ai danni dei poliziotti: lo stato comatoso dei penitenziari non favorisce il trattamento verso altri utenti rispettosi delle regole, né tantomeno la sicurezza”. Il leader nazionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria rinnova “un appello forte e chiaro alle istituzioni chiedendo l'immediato intervento del Sottosegretario alla Giustizia, il piemontese Delmastro Delle Vedove. Il primo sindacato della Polizia Penitenziaria sottolinea la necessità di adottare misure più severe nei confronti dei detenuti violenti reputando che soggetti come questi non meritino alcun tipo di beneficio. È necessario applicare l'art. 14 bis dell'Ordinamento Penitenziario e fornire al personale strumento adeguato alla propria difesa: dateci in dotazione il Taser, senza perdere altro prezioso tempo!”.

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