Aggredito un secondino in carcere a Saluzzo: protesta il sindacato
Per il sindacato di polizia Sappe sono necessari degli inasprimenti di pene per casi come questo
L'ennesimo episodio di violenza che si è verificato in carcere a Saluzzo ha scatenato la dura reazione del sindaco dei poliziotti penitenziari.
Aggressione al Morandi di Saluzzo
A riaccendere i riflettori sul tema della violenza in carcere è l'episodio che si è verificato lo scorso martedì 28 novembre nella Casa di Reclusione “Rodolfo Morandi” di Saluzzo e reso noto nei giorni scorsi dal sindacato di polizia penitenziaria. "Colpa della scelleratezza di un detenuto, che si è reso protagonista di una vile e proditoria aggressione nella struttura di via Regione Bronda - riferisce Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria - il fatto violento è avvenuto nel pomeriggio, dopo che il detenuto si era recato presso l’ufficio di sorveglianza. Il detenuto, una volta rientrato nella Sezione in cui è ristretto, ha proditoriamente ed improvvisamente aggredito il poliziotto di servizio, colpendolo con un violentissimo pugno al volto che lo ha fatto anche cadere a terra. Il poliziotto è poi stato accompagnato infermeria per le cure del caso”.
Le proteste del sindacato Sappe
“Sono stati momenti di grande tensione", denuncia il sindacalista del SAPPE, che esprime solidarietà al collega ferito e rimarca come “ancora una volta bisogna sottolineare come la Polizia Penitenziaria sia lasciata sola in balia della violenza di soggetti poco inclini al rispetto delle norme penali e di comportamento proprie di una società civile. Ci sono detenuti che scontano la pena responsabilmente, senza rendersi protagonisti di eventi critici. Ma ci chiediamo fino a quando tutta questa violenza possa continuare senza un intervento delle autorità competenti utile a ripristinare la sicurezza dovuta a chi tutto il giorno, per dovere istituzionale, convive con questi soggetti dall’indole violenta che non accennano a rivedere i loro comportamenti aggressivi nei confronti delle Istituzioni, già perché il poliziotto penitenziario, che piaccia o meno, in quel contesto rappresenta lo Stato”.
In discussione un inasprimento di pene
“La situazione penitenziaria è sempre più critica - dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, che nei giorni scorsi ha incontrato a Palazzo Chigi la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni - nessuna indulgenza verso chi aggredisce i nostri poliziotti. In questo senso va nella giusta direzione il nuovo Decreto Sicurezza del Governo, là dove prevede proprio un inasprimento di pena per i detenuti che aggrediscono il personale di Polizia Penitenziaria durante la permanenza e l’espiazione di pena in carcere”.