Agenti violenti contro detenuti, Salvini difende la Polizia

Colpiti allo stomaco per non lasciare lividi. Salvini difende la Polizia.

Agenti violenti contro detenuti, Salvini difende la Polizia
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E’ di due giorni  fa la notizia degli agenti violenti nel carcere delle Vallette di Torino. Adesso, emergono i primi dettagli. Stando ai racconti dei detenuti venivano “colpiti”  quelli con condanne per reati sessuali.

Agenti violenti in carcere

Agenti violenti in carcere contro i detenuti. A quanto pare  i detenuti che hanno subito violenze erano tutti stati condannati per reati sessuali. Secondo  le testimonianze dei detenuti, gli agenti avrebbero colpito i detenuti dopo aver indossato dei guanti. Questo per non lasciare traccia delle percosse. Venivano colpiti in posti come ad esempio lo stomaco, dove i lividi non sono visibili. Inoltre, le violenze sarebbero avvenute in stanze, nelle scale e nei passaggi tra una sezione e l’altra del carcere insomma,  in luoghi lontani dalle telecamere di  sorveglianza.

La difesa di Salvini

Matteo Salvini, leader della Lega si schiera dalla parte degli agenti di Polizia Penitenziaria.
«Non so se è scattata un’epidemia in qualche tribunale: o si stanno scoprendo come pericolosi torturatori le donne e gli uomini in divisa o c’è qualcuno che si fida degli spacciatori e non dei poliziotti. Nel caso di Torino la mia massima solidarietà ad agenti agli arresti, non c’è un referto medico o una denuncia ma la parola di qualche ex detenuto, contro quella di sei poliziotti».

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Picchiavano i detenuti

Nella mattinata di giovedì, 17 ottobre, il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria ha eseguito un’ordinanza, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torino, con la quale è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari, per il reato di cui all’articolo 613bis del Codice Penale, nei confronti di 6 agenti di Polizia Penitenziaria, in servizio presso la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino.

L’indagine

Il provvedimento è stato emesso nell’ambito di un’attività d’indagine avente ad oggetto plurimi e gravi episodi di violenza commessi nel carcere di Torino, nel periodo aprile 2017 – novembre 2018, da parte di agenti penitenziari ai danni di persone detenute. L’attività investigativa ha tratto origine da una segnalazione della Garante delle persone private della libertà personale del Comune di Torino, che era venuta a conoscenza di uno di quegli episodi in occasione di un colloquio con alcuni detenuti.

Ci sarebbero altre persone coinvolte

L’attività d’indagine, che riguarda non solo le persone oggi sottoposte a misura cautelare, ma anche altri soggetti indagati a piede libero, è ancora in corso ed è volta tanto ad accertare eventuali responsabilità penali di altri soggetti, quanto a verificare se ci siano stati altri episodi analoghi, oltre a quelli finora denunciati.
L’applicazione delle misure cautelari si è dunque resa necessaria per evitare, in questa delicata fase, il pericolo di inquinamento probatorio.

 

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