Il caso

Val Tanaro: saldo migratorio da record, +43% negli ultimi anni

I dati contenuti nel rapporto di Uncem sono particolarmente eccezionali nel contesto del Cuneese.

Val Tanaro: saldo migratorio da record, +43% negli ultimi anni
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I dati dell'Unione nazionale Comuni Enti Montani premiano la Val Tanaro: nel periodo tra il 2019 e il 2023 dati positivi e in controtendenza rispetto al passato.

Dati positivi per la Val Tanaro

Più 43,6 per mille. Nuovi abitanti, flusso migratorio positivo in Valle Tanaro tra il 2019 e il 2023. I quattordici Comuni della valle accolgono nuovi abitanti e fanno meglio di tutte le altre "comunità territoriali" cuneesi, secondo i dati del Rapporto Montagne Italia che è stato presentato mercoledì 20 agosto da Uncem con il sindaco Giorgio Ferraris a Ormea. Il Rapporto è un libro per la montagna e delle montagne. Nella sala conferenza delle vecchie scuole, in via Bassi, ci saranno, con Ferraris, Marco Gallo, assessore regionale alla Montagna e alle Foreste, Renato Adorno, sindaco di Rezzo e Presidente Unione dei Comuni Alta Valle Arroscia, Fabio Mottinelli, sindaco di Ceva e Presidente Unione Montana del Cebano, Luciano Sciandra sindaco di Garessio e Presidente Unione Montana Valli Tanaro e Casotto, Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte, Marco Bussone, presidente nazionale Uncem.

645 persone in più nel giro di 4 anni

Su 15mila abitanti in 14 paesi, la Val Tanaro ha avuto un saldo migratorio positivo in entrata di 645 persone, tra il 2019 e il 2023. "Guardare il saldo naturale ha meno importanza del saldo migratorio - evidenzia Roberto Colombero, presidente Uncem Piemonte - Lo sappiamo tutti che nei Comuni montani, ma anche nelle zone urbane, si muore di più e si nasce di meno. Come sappiamo che questo fatto culturale, banalmente e impropriamente chiamato 'spopolamento', rientra invece in una 'crisi demografica' strutturale negli ultimi decenni di tutti i Paesi occidentali e in particolare del sud-Europa. Ci vorrà tempo per cambiare. Ma noi guardiamo a chi entra e chi esce. Nuovi flussi di idee, capitali, teste, opportunità, valori, imprese. Flussi importanti. Uncem nel Rapporto considera il saldo migratorio tra territori montani e non, tra valli montane e aree urbane. La Valle Tanaro fa meglio di altri territori rispetto ai flussi di persone che hanno cambiato resistenza, spostandosi ad abitare nei quattordici Comuni montani. Non prendiamo in considerazione i Comuni singoli, non terrebbe la statistica, bensì le 'comunità territoriali', 387 in Italia, 39 in Piemonte. Analizzando molteplici dati economici e sociali".

Come quelli del turismo, che spinge la Valle Tanaro: 3,3 giorni la durata media dei soggiorni, dato migliore del Cuneese, 38 posti letto alberghieri ed extralberghieri ogni 100 abitanti, dato migliore della Granda insieme alla Valle Stura. Il Pil totale del territorio è di 352 milioni di euro, pro-capite di 21mila, in media con quello della montagna italiana. Reddito imponibile pro-capite di 19mila euro, dato migliore del Cuneese con Valle Stura e Cabano. Bassa la presenza di imprese agricole, 0,7 per chilometro quadrato per un valore aggiunto di 19milioni di euro (l'Alta Langa fa 43 milioni). E nonostante la copertura forestale, in Valle Tanaro sfiori il 70 per cento dell'intero territorio, tantissimo (a livello nazionale siamo al 38% di Italia coperta da boschi), aumenta la superficie agricola utilizzata. Dato che sorprende, che fa bene e che va sostenuto da politiche sulle imprese piccole ma vitali del sistema agricolo. Tra il 2010 e il 2020 la SAU è praticamente raddoppiata in Valle Tanaro, più 93%, dato migliore del Cuneese. Altri numeri su imprese e lavoro. Il 30 per cento delle imprese in Valle Tanaro sono artigiane, dato migliore del Cuneese. Ma il picco lo si ha sulle imprese straniere, il 6,2 per cento, tra i dati più alti in Piemonte. Il tasso di occupazione totale al 42 per cento, migliore comunque della media della montagna italiana che si ferma al 38 per cento. Al 6 per cento la disoccupazione maschile, al 7,4 quella femminile.

Un rapporto da analizzare con gli amministratori locali

"Il rapporto - spiegano Colombero e il Presidente nazionale Marco Bussone, che hanno curato il Rapporto con Luca Lo Bianco, Giampiero Lupatelli, Aldo Bonomi, Antonio Nicoletti, Fabio Renzi - è tanti numeri ma anche molte analisi. Visioni e strumenti, strategie come aree interne e green community, che si intrecciano. Indagini, come quelle di Nando Pagnoncelli che ci dicono che il 56% di intervistati vuole o vorrebbe andare a vivere in montagna. Il saldo migratorio della Valle Tanaro va analizzato con gli Amministratori locali, e ringraziamo il sindaco Ferraris, con gli altri presidenti di Unione montana, per aver accolto l'invito di Uncem a dialogare insieme, mercoledì, in una riunione aperta e inclusiva, per tutte e tutti, sulle proposte del Rapporto. La prima è di crescere nella coesione e nell'unità tra sindaci, lasciando indietro divisioni, criticità, vedendosi nuovi, mettendo anche in un angolo tutte le difficoltà politiche-operative, amministrative e gestionali, per aprirsi invece con nuova managerialità politica a nuove opportunità di sviluppo. Questo ci dice il Rapporto Montagne Italia 2025 edito da Rubbettino e realizzato nel quadro del Progetto Italia e della Presidenza del Consiglio dei Ministri".