Torino-Savona, sopra il viadotto caduto ci sono altri 15mila metri cubi di fango
Nei mesi scorsi il tratto autostradale era già stato materia di indagine per la sicurezza.
Dopo la tragedia sfiorata sulla Torino-Savona nella giornata di domenica 24 novembre 2019 si comtiua a temere per la situazione idrogeologica dell'area nella zona della Madonna del Monte. A preoccupare sono i 15mila metri cubi di terra che potrebbero staccarsi dalla parete.
Un tratto già materia di indagine
Il tratta della A6 Torino-Savona interessato dalla frana era già entrato nell'indagine conoscitiva dell'Anac sulle spese per manutenzione effettuate dai concessionari autostradali. Il documento è datato luglio 2019, riguarda gli esiti dell'indagine conoscitiva sui concessionari autostradali che avevano realizzato una percentuale di investimenti inferiore al 90% di quelli previsti. Dall'indagine era emerso come le percentuali previste dalle norme non siano state rispettate da una una serie di concessionari, tra cui l'Autostrada dei Fiori: "per il Tronco A6 Torino-Savona il limite non sembra sia stato rispettato per gli anni 2015 e 2016. Per il Tronco A10 Savona-Ventimiglia non sembra rispettato negli anni compresi tra il 2009 ed il 201".