Presentato alla Fondazione Mirafiore di Fontanafredda il romanzo di Enrico Vanzina
Il titolo del nuovo libro: “Il cadavere del Canal Grande”.
Nella giornata di sabato, 26 novembre 2021, lo scrittore e sceneggiatore di centinaia di film di grande successo assieme al compianto fratello, il regista Carlo, Enrico Vanzina è stato ospite presso la Fondazione Mirafiore di Fontanafredda a Serralunga d’Alba (CN), dove è stato intervistato dal giornalista Emilio Targia di Radio Radicale, per presentare il suo ultimo romanzo, un noir dal titolo “Il cadavere del Canal Grande”, edizioni Harper Collins.
Ecco il video servizio di Paolo Ciliutti per Rete Comedia Italia sulla serata:
https://youtu.be/SOtzSDe58q4
L'ambientazione del libro
E' ambientato nella settecentesca Venezia di Casanova con la commedia di Goldoni e con le atmosfere di Tarantino.
Durante la presentazione sono passati all’attenzione personaggi quali Sordi, Totó, Mastroianni, Virna Lisi, Verdone, Monica Bellucci che hanno fatto la storia della commedia all’italiana.
"Io non ho mai incontrato Righetti. Carlo anni fa lui guadagnava tanti soldi e come aiuto ci invitò a Melfico di Risi, andammo a trovare mio fratello ed eravamo arrivati stravolti. Erano altri tempi. - fa sapere Enrico Vanzina - Carlo diceva che voleva andare a dormire e che stasera abbiamo preso i biglietti a la Pollo. Il ero pianista, jazzista mi piaceva 'quella roba la', partiamo su dei taxi con Mario Monicelli, Iannacci, Carlo, Gigi, io e Marco. Nel taxi io non sto con Gigi e non lo avevo mai incontrato in vita mia. Carlo invece si perchè aveva fatto Armata Brancaleone.
Successivamente arriviamo ad Apollo, entriamo e rimaniamo bloccati perché in sala erano tutti neri e si girano a guardare noi. Eramo gli unici bianchi del teatro. Tutti fermi. Sembrava una provocazione. Avevo Proietti vicino, non gli ho detto neanche 'ciao'. Lui in silenzio, fa lo sguardo magico, si gira verso di me e dice: "Mi sto ca..ndo sotto".
E poi ancora:
"Il primo film che ho fatto con mio fratello era un film che abbiamo girato in Jamaica con Renato Pozzetto. All'epoca lui era Checco Zalone e venne a Roma. Il suo sogno era conoscere Sordi. Era comunque un ragazzo di provincia. Allora chiedo a mia madre di organizzare una cena per conoscere Sordi e lui arriva per primo. Pozzetto si alza va vicino a lui e gli fa, in maniera molto titubante: 'Buona sera Alberto'. Sordi lo guarda e gli dice 'E tu chi sei?' ".