Indagine sulle carceri piemontesi: "Al collasso, strutture fatiscenti e degrado sanitario"
Nel cuneese locali degrati

Relazioni ASL rivelano condizioni igienico-strutturali critiche in quasi tutti gli istituti penitenziari del Piemonte. L’Associazione Luca Coscioni denuncia: “In molti casi si rischia l’inabitabilità” nella Regione Piemonte 4.186 uomini e 160 donne, per un sovraffollamento del 109% dato aggiornato al 31 luglio 2024.
Indagine sulle carceri
L’Associazione Luca Coscioni rende pubbliche le relazioni redatte dalle Aziende Sanitarie Locali (ASL) in merito alle visite effettuate negli istituti penitenziari italiani. I documenti, ottenuti grazie a un accesso civico avviato lo scorso dicembre, costituiscono un primo passo per fare luce sulle condizioni – spesso opache – delle carceri italiane.
Ad oggi, solo 66 ASL (tra ASL, ATS, ASP, USL, AULSS e APSS) hanno risposto fornendo documentazione, spesso lacunosa. Nella maggior parte dei casi, mancano indicazioni su eventuali direttive regionali o sulle reazioni istituzionali alle criticità segnalate, aggravando un quadro già drammatico e rendendo difficile una valutazione efficace degli interventi messi in atto.
“Nella stragrande maggioranza dei casi – si legge in una nota dell’Associazione – negli istituti di pena italiani non sono stati effettuati neanche interventi di ordinaria amministrazione, una negligenza che, già grave di per sé, si acuisce per il sovraffollamento di oltre il 134%.”
Secondo i dati pubblicati dal sito indipendente del giornalista Marco Dalla Stella, al 29 maggio 2025 in Italia si contano 62.722 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 51.280 posti, dei quali 4.488 non disponibili, portando così il tasso di sovraffollamento al 134,29%.
L’Associazione Luca Coscioni continuerà le sue azioni legali per denunciare la negligenza dell’Amministrazione penitenziaria e il mancato rispetto delle raccomandazioni sanitarie da parte del Ministero della Giustizia. Si ricorda inoltre che dal 2024 è attiva la piattaforma FreedomLeaks, che consente di segnalare in modo anonimo e sicuro violazioni del diritto alla salute nelle carceri.
FOCUS SUL PIEMONTE
Le relazioni inviate dalle ASL piemontesi tra il 2023 e il 2024 restituiscono un quadro preoccupante dello stato igienico-sanitario e strutturale degli istituti penitenziari della regione.
Alessandria: nella casa circondariale i pasti vengono consumati in cella, in ambienti privi di aerazione forzata e con acqua fredda nei servizi. Nella sezione collaboratori di giustizia è stata segnalata la presenza di scarafaggi. Le criticità segnalate in passato risultano in gran parte irrisolte.Asti: nonostante alcuni interventi migliorativi, persistono gravi problemi come muffe, servizi igienici non funzionanti e stoccaggio inadeguato dei farmaci.Torino: carenze strutturali gravi, con presenza di muffe, infiltrazioni, locali inagibili e mancanza di accessi per disabili. In una sezione, la situazione è stata definita di inabitabilità, con possibile chiusura dell’area per motivi igienico-sanitari.
Cuneo, Saluzzo e Fossano (ASL Cuneo 1): locali comuni degradati, pareti scrostate, intonaco danneggiato, cattiva gestione dei rifiuti, usura delle pavimentazioni, carenze igienico-sanitarie e strutturali persistenti.
Alba (ASL Cuneo 2): parte della struttura è chiusa da anni a causa di un cluster di legionellosi; inadeguatezze nei locali mensa e mancanza di presidi antincendio in alcune aree.
Biella: l’ASL dichiara di aver chiesto una valutazione alla Regione Piemonte, senza aver ancora ricevuto risposta.
Novara: condizioni igienico-sanitarie valutate positivamente, con criticità limitate al consumo dei pasti in cella e al sovraffollamento (171 detenuti su 158 posti regolamentari).
Ivrea: la ASL segnala necessità di pulizia straordinaria, miglioramento delle condizioni del magazzino farmaci e adeguamento del piano di autocontrollo alimentare.
Verbania: criticità contenute, ma persistente sovraffollamento.
Vercelli: 303 detenuti su una capienza effettiva di 227. Urgenti gli interventi su impianti cucina e servizi igienici.