Confagricoltura

DOP suinicole, "Necessario rinviare ancora le verifiche in allevamento"

Enrico Allasia sulla comunicazione degli enti di controllo: “Ancora troppo alto il rischio di contagio”

DOP suinicole, "Necessario rinviare ancora le verifiche in allevamento"
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La recente comunicazione degli organismi di controllo CSQA e IFCQ, relativa alla ripresa delle verifiche negli allevamenti suinicoli del circuito tutelato per le principali DOP nazionali di carni suine trasformate, ha suscitato sorpresa e perplessità in Confagricoltura Cuneo.

"Necessario rinviare ancora le verifiche in allevamento"

"Consideriamo questa decisione prematura, data la persistente allerta dovuta alla diffusione della Peste Suina Africana (PSA)", dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo. "Consentire l'accesso agli allevamenti per i controlli rappresenta un elevato rischio di contagio, mettendo a repentaglio la sicurezza sanitaria delle strutture, soprattutto dopo i notevoli investimenti effettuati in biosicurezza".

Le verifiche, previste a partire dal 10 marzo, prevedono l'accesso degli organismi di controllo (ODC) anche alla "zona pulita" degli allevamenti, superando la "verifica documentale" adottata durante il periodo di emergenza.

Confagricoltura Cuneo sottolinea che "la situazione attuale richiede ancora il rigoroso rispetto delle norme di biosicurezza e, soprattutto, una limitazione degli accessi esterni agli allevamenti. Il personale esterno, frequentando diverse strutture, può rappresentare un serio pericolo di contagio, nonostante le precauzioni adottate".

La nota del Ministero della Salute

La nota del Ministero della Salute (prot. n. 2786 del 30 gennaio), citata dagli organismi di controllo, raccomanda che l'accesso alle "zone pulite" avvenga "solo ed esclusivamente nei casi di effettiva necessità e nel rispetto delle condizioni di mitigazione del rischio". Confagricoltura Cuneo evidenzia che la situazione attuale non mostra segnali di miglioramento, rendendo necessarie misure cautelative.

"Abbiamo informato la Regione Piemonte della nostra preoccupazione", conclude Allasia. "Chiediamo alle istituzioni di considerare la situazione sanitaria attuale e di fornire indicazioni agli organismi di controllo per limitare, se non evitare del tutto, le visite in azienda, che potrebbero essere sostituite da verifiche documentali".

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