Crisi sistema regionale: medici e infermieri insieme per la sanità piemontese
Dall’incontro è emersa la convinzione che i numerosi e noti problemi della sanità regionale possano trarre giovamento da un tavolo unico per le due categorie professionali
Istituita una conferenza comune dei rispettivi Ordini per proporre soluzioni alla crisi del sistema regionale.
I dettagli
Un importante incontro tra la Federazione degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri della Regione Piemonte e gli Ordini regionali degli infermieri si è tenuto a Biella su iniziativa dei due Ordini provinciali, rispettivamente presieduti dal dott. Franco Ferrero e dalla dott.ssa Simona Milani.
Per la prima volta tutti insieme i rappresentanti dei due Ordini professionali hanno avviato un’analisi sullo stato dell’arte della sanità piemontese, individuando una serie di tematiche e ponendo quale elemento prioritario di discussione l’organizzazione del sistema regionale di emergenza 118, argomento spesso al centro dei dibattiti degli ultimi anni, con posizioni a volte contrastanti tra le istituzioni regionali e le categorie professionali.
A Biella il dibattito ha coinvolto contemporaneamente medici e infermieri; in particolare, i medici hanno posto l’attenzione sull’estromissione e sul loro scarso coinvolgimento nell’organizzazione del sistema, dettato anche dalla evidente carenza di figure professionali idoneamente formate.
«Dopo ampia e approfondita discussione – afferma il dott. Federico D’Andrea, presidente dell’Ordine novarese dei medici e odontoiatri e referente della Federazione regionale - si è sottolineato come entrambe le figure siano naturalmente importanti nel loro ruolo in relazione alla loro specificità e l’organizzazione futura dovrà prevedere una maggiore presenza di medici e infermieri opportunamente addestrati, reclutati con incentivi idonei anche economici. Resta poi un altro problema, ovvero quello della responsabilità su decisioni assunte in loco dall’infermiere o dal medico che è rimasto in centrale».
Aggiunge il dott. Ivan Bufalo, presidente del Coordinamento regionale degli ordini delle professioni infermieristiche: «Fermo restando che l’organizzazione dei servizi sanitari è una competenza della Regione, ciò che prioritariamente ci preme è che i professionisti, medici e infermieri, siano tutelati nella loro attività professionale e messi nella condizione di dare la migliore risposta di salute ai cittadini che ricorrono alle loro cure. Come i medici, anche gli infermieri sono pronti a raccogliere le sfide dettate dai nuovi bisogni di salute. I nostri professionisti ricevono una formazione specialistica di altissima qualità. Quello che però serve è una migliore integrazione tra il sistema politico-amministrativo e quello professionale affinché vi sia maggiore chiarezza, maggiori garanzie ed una maggiore visione d’insieme».
Dall’incontro è emersa la convinzione che i numerosi e noti problemi della sanità regionale possano trarre giovamento da un tavolo unico per le due categorie professionali, che nella realtà lavorano insieme da sempre, e che possano non solo segnalare le problematiche ma anche elaborare le relative proposte.
«La novità dell’incontro – concludono all’unisono i presidenti – sta anche e soprattutto nella convinzione che sia necessaria un’alleanza tra i due Ordini finalizzata ad affrontare in modo congiunto i problemi per fornire soluzioni comuni a vantaggio del cittadino. Abbiamo così deciso di istituire una conferenza permanente dei rispettivi Ordini per arrivare a una definizione condivisa delle numerose problematiche sanitarie e delle relative potenziali soluzioni, in modo da verificare congiuntamente sull’applicazionedelle proposte. Tutto ciò nell’interesse della sanità regionale, dei professionisti iscritti ai rispettivi Ordini e soprattutto dei cittadini piemontesi».