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Cresce la preoccupazione per la siccità in tutto il Piemonte. Arpa: "Inverno anomalo"

L’inverno 2021-2022 è il 3° più caldo degli ultimi 65 anni con una anomalia positiva di temperatura media di +1.8°C.

Cresce la preoccupazione per la siccità in tutto il Piemonte. Arpa: "Inverno anomalo"
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Il perdurare dell'alta pressione non sta portando sul Piemonte nuove precipitazioni, tipiche del periodo invernale.

Cresce la preoccupazione

L'assenza delle piogge sta facendo crescere la preoccupazione tra gli agricoltori che devono iniziare o portare avanti la coltivazione della frutta e verdura nei campi. Una situazione che inevitabilmente avrà ricadute anche sugli allevatori e sulla popolazione, qualora non si dovessero verificare nelle prossime settimane precipitazioni in grado di rialzare il livello dei fiumi e ricaricare le falde acquifere.

"Siamo estremamente preoccupati: se non arriverà qualche precipitazione – spiega Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte - sarà molto complicato effettuare le semine dell'orzo, degli erbai e soprattutto del mais. Senza un minimo di umidità i semi non riusciranno a germinare, col rischio di perdere completamente i raccolti”.

Inverno anomalo

Il 28 febbraio è finito l'inverno meteorologico, ed è stato uno degli inverni più anomali mai osservati a sud delle Alpi: una stagione caldasecca e con numerosi episodi di foehn che, dalle Alpi, si è spesso spinto fino alle pianure del nord Italia.

Da un punto di vista meteorologico non è strano osservare inverni secchi quando, come quest’anno, l’indice che rappresenta la NAO, ovvero l’oscillazione ciclica della differenza di pressione al livello del mare tra l'Islanda e le Azzorre è positivo.

"Quello che è decisamente anomalo - fa sapere l'Arpa Piemonte -  è osservare contemporaneamente un inverno molto secco e molto caldo".

L’inverno 2021-2022 è infatti sul Piemonte sia il 3° più caldo degli ultimi 65 anni con una anomalia positiva di temperatura media di +1.8°C , sia il 3° più secco con un deficit percentuale medio di circa il 70% rispetto alla norma climatica 1991-2020.

 

 

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