Approvato lo studio di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione della nuova palestra a servizio dell’Istituto “Velso-Mucci” di Bra
L’importo complessivo dell’intervento ammonta a 1.828.000 euro, di cui 1.256.400 a base di gara
Con decreto del presidente della Provincia Luca Robaldo è stato approvato lo studio di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione della nuova palestra a servizio dell’Istituto “Velso-Mucci” di Bra, che verrà finanziata dall’Unione Europea nell’ambito della missione 4 del piano Next Generation EU, destinata all’istruzione e alla ricerca. L’importo complessivo dell’intervento ammonta a 1.828.000 euro, di cui 1.256.400 a base di gara (compresi 25.128 euro di oneri per la sicurezza) e 571.600 per somme a disposizione dell’amministrazione.
La nuova costruzione
La nuova costruzione, per risultare idonea alla pratica delle competizioni sportive, dovrà essere ruotata di 90 gradi rispetto all’asse longitudinale della palestra attuale. Dopo un approfondito studio progettuale, corredato da numerosi sopralluoghi effettuati sul posto e dall’analisi delle cartografie storiche, è stata adottata l’idea di interrare parzialmente l’edificio, facendo in modo che, sfruttando i dislivelli della collina, la copertura si trovi alla stessa altezza del cortile retrostante, affacciato su vicolo Fossaretto.
In questo modo, realizzando un tetto in piano calpestabile, potrà essere ricavata un’ampia area da destinare ad attività sportive all’aperto. Qquesta soluzione, inoltre, consentirà alle persone che percorrono il vicolo Fossaretto di godere di un’ottima visuale sull’edificio che ospita l’istituto scolastico. Quello che un tempo era il Convitto Arcivescovile costituisce infatti un’interessante testimonianza di architettura, risalente tra la fine del XVII secolo e il XIX secolo, ad oggi risulta sconosciuta ai più perché visibile soltanto per la parte che si affaccia su via Craveri.
Oltre a migliorare la fruibilità da parte degli alunni e delle società sportive che ne faranno uso, le scelte progettuali sono state indirizzate anche all’ottenimento di un edificio con prestazioni Nzeb (Nearly Zero Energy Building) ovvero ad elevata efficienza energetica, per il cui funzionamento è richiesta una quantità davvero minima di energia.