Alba e Bra, presentato il progetto di riqualificazione degli ospedali
Si tratta complessivamente di un intervento da 46 milioni 451 mila euro, interamente finanziato con risorse a fondo perduto.
Il progetto di riqualificazione degli ex ospedali “San Lazzaro” di Alba e “Santo Spirito” di Bra è stato presentato oggi pomeriggio in conferenza stampa all’ospedale di Verduno, alla presenza del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, dell’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi e del direttore generale dell’Asl Cn2, Massimo Veglio.
«A solo un anno dal nostro insediamento - sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio - siamo riusciti ad aprire l’ospedale di Verduno, che sembrava un’opera interminabile ma con impegno e determinazione abbiamo concluso. Oggi diamo finalmente una soluzione anche agli edifici di Alba e Bra che ospitavano i vecchi ospedali, riempendoli di servizi sanitari per dare la giusta salute sotto casa alle richieste dei cittadini di Langhe e Roero per le prestazioni quotidiane meno complesse. In questo modo recuperiamo anche i due immobili, garantendo la vita nei centri storici di Alba e Bra».
Il costo dell'intervento
Si tratta complessivamente di un intervento da 46 milioni 451 mila euro, interamente finanziato con risorse a fondo perduto (Articolo 20) messe a disposizione della Regione, previo specifico accordo con il Ministero della Salute: 25 milioni 946 mila euro per il presidio di Alba e 20 milioni 505 mila euro per il presidio di Bra.
«Parliamo di operazioni totalmente dedicate al potenziamento della medicina territoriale – osserva l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi -, con l’obiettivo di rendere il più possibile efficiente l’integrazione con il nuovo ospedale di Verduno. Per prestazioni che non necessitano di struttura ospedaliera, come programmi di presa in carico delle patologie croniche, esami e visite ambulatoriali, attività clinico assistenziali (medici di famiglia) e servizi amministrativi, occorre che il cittadino trovi risposte all’interno dei centri abitati, se non al proprio domicilio, secondo la nuova strategia regionale di riforma dell’assistenza territoriale».
L’utilizzo delle vecchie sedi degli ospedali di Alba e Bra per la medicina di prossimità è stato possibile grazie all’approvazione in Consiglio regionale, il 19 ottobre 2021, dell’”emendamento Icardi” alla legge regionale che nel 2015 vincolava l’Asl Cn2 a vendere i due presidi in dismissione per restituire il prestito di 25 milioni 800 mila euro ottenuto dalla Regione per il completamento dell’ospedale di Verduno.
In pratica, con l’emendamento promosso da Icardi, la Regione ha rinunciato al debito di 25 milioni 800 mila di euro dell’Asl Cn2, che, a sua volta, non ha più dovuto vendere gli immobili degli ex ospedali di Alba e Bra, dando il via libera alla loro riqualificazione.
Progetto di fattibilità
Nel dettaglio, il progetto di fattibilità presentato dall’Asl Cn2 riguardante l’ex ospedale di Alba prevede il recupero del fabbricato monumentale per Ospedale di comunità, Centrale operativa territoriale, servizi amministrativi, attività di formazione e Dipartimento di prevenzione, oltre alla realizzazione di un nuovo fabbricato da dedicare a Casa di comunità, attività clinico-assistenziali (medici di medicina generale, continuità assistenziale, sede Distretto, ambulatori specialistici…), Centro diurno psichiatria e Centro di igiene mentale.
Il recupero del fabbrica
Riguardo all’ex ospedale di Bra, sono previsti il recupero del fabbricato monumentale per Hospice, servizi amministrativi, socio-assistenziali, formazione e Dipartimento di prevenzione, oltre al recupero e alla riqualificazione di un fabbricato più recente da dedicare a Casa di comunità, Ospedale di comunità, Centrale operativa territoriale e attività clinico-assistenziali (medici di medicina generale, continuità assistenziale, sede Distretto, ambulatori specialistici…).
«I progetti di fattibilità – spiega l’assessore Icardi – verranno contenuti nel documento programmatico che la Regione sta redigendo per sottoporlo al Nucleo di valutazione degli investimenti sanitari del Ministero della Salute, dando così avvio alla procedura di accesso ai finanziamenti a fondo perduto previsti dall’Articolo 20».
«Dopo l'avvio delle attività presso il nuovo presidio ospedaliero Michele e Pietro Ferrero a Verduno – dichiara il direttore generale dell’Asl Cn2, Massimo Veglio -, questo è un ulteriore importante passo verso la strutturazione dell'assistenza territoriale nella Asl Cn 2, reso possibile grazie all'impegno della Regione Piemonte. Quello territoriale è un servizio di fondamentale importanza che, parallelamente a quello ospedaliero, è doveroso sia offerto al cittadino nelle strutture di prossimità».
«I servizi che saranno attivati nei nostri ex presidi ospedalieri – afferma il sindaco di Alba, Carlo Bo - sono fondamentali per i cittadini, nell’ottica della medicina di territorio e di prossimità che, sempre di più, avrà il compito di seguire gli utenti per tutti quegli aspetti legati alla salute che non richiedono il ricovero. La presenza della nuova struttura, inoltre, avrà anche il vantaggio, dopo la chiusura dell’ospedale, di riqualificare un’area del centro storico e sostenere le attività della zona. Come Amministrazione continueremo a confrontarci con la Regione e l’Asl per essere sempre aggiornati sulle varie fasi progettuali, l’inizio dei lavori e le tempistiche di realizzazione di un’opera fondamentale per la nostra città e il nostro territorio».
«È stato compiuto un altro importante passo avanti nella direzione del recupero e della riqualificazione dell’ex Ospedale Santo Spirito – dichiara il sindaco di Bra Gianni Fogliato -. Esprimiamo la nostra soddisfazione, ringraziamo gli Enti che hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo e confermiamo il nostro impegno, per quanto di competenza, al fine di promuovere il completamento del progetto nei tempi stabiliti e secondo la migliore fruibilità dei servizi, per offrire alla città e al territorio una sanità locale sempre più completa e vicina al cittadino».