Afghanistan: il medico cuneese Alberto Cairo da 30 anni in prima linea
È stato soprannominato “l’Angelo di Kabul” per i servizi resi sul campo.
Alberto Cairo è un medico che, da 30 anni, lavora come delegato del Comitato Internazionale della Croce Rossa in Afghanistan. Grazie al suo lavoro e in particolare alle sue protesi, ha permesso di far tornare a camminare tante persone mutilate. Lui abita nella zona nord di Kabul dove ora si è "barricato", nell'attesa di capire i primi contorni di questa vicenda che sta tenendo con il fiato sospeso il mondo intero.
IL VIDEO:
Originario del cuneese
Cairo, fisioterapista, ha compiuto 69 anni a maggio ed è originario del Cuneese in particolare del Comune di Ceva. Dopo aver conseguito la maturità classica al Liceo di Mondovì e la laurea in Giurisprudenza all’Università di Torino, scelse di diplomarsi in fisioterapia e dopo un periodo di lavoro in un ospedale milanese, partì per il Sudan. Dopo appena 3 anni, lasciò il paese e si spostò in Afghanistan dove attualmente, come detto, opera.
Da due anni è diventato cittadino onorario del paese afghano e a consegnargli la cittadinanza onoraria, fu l'ormai ex presidente Ashraf Ghani, che ieri ha lasciato il Paese.
"Restiamo qua"
Albero Cairo da qualche giorno è diventato un vero e proprio corrispondente dal fronte e in un'intervista a Rai News 24, ha dichiarato:
"La CRI internazionale lavora nei paesi in guerra: siamo perfettamente coscienti della situazione. Non c’è mai stato un momento di dubbio: si continua, si lavora, come si può. Restiamo qua!".
Una volontà che dimostra il suo impegno costante nel voler curare le persone ferite in uno dei Paesi più in fibrillazione al mondo.
15 agosto, la presa di Kabul
Il 15 agosto passerà alla storia. E', infatti, la data con la quale verrà ricordata la presa di Kabul da parte delle milizie talebane che ha dato vita al nuovo "Emirato Islamico dell'Afghanistan".