Blocco Euro 5 in Piemonte: slitta al 2024 e solo per i centri sopra i 30mila abitanti
Il Consiglio dei ministri approva il decreto che rende più “soft” le restrizioni sul traffico.
Il Consiglio dei ministri approva il decreto che rende più “soft” le restrizioni sul traffico.
Blocco diesel euro 5: tutto rinviato
Come previsto, niente stop alle auto diesel euro 5 nei centri oltre i 10mila abitanti in Piemonte. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato nel pomeriggio di oggi, giovedì 7 settembre, l’atteso decreto legge che rimanda al 1 ottobre del 2024 il blocco delle vetture diesel euro 5 in 76 comuni del Piemonte.
Il governo ed in particolare il ministro Pichetto Fratin, dopo un consulto con i ministeri coinvolti e con le regioni padane, ha deciso di “disinnescare” una vera e propria bomba sociale che avrebbe danneggiato non poco migliaia di famiglie piemontesi.
«Il Governo – ha detto Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica – è intervenuto con lo strumento del decreto anche al fine di scongiurare una crisi sociale ed economica di famiglie e imprese senza tralasciare l’importanza degli impegni assunti con l’Unione europea che primi su tutti vanno incontro anche alla tutela della salute dei cittadini».
Riguarderà le città oltre i 30mila abitanti
Il decreto che gli uffici del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica hanno predisposto prevede:
1. La revisione e l’aggiornamento dei Piani sulla qualità dell’aria da parte delle Regioni che nel 2017 avevano firmato l’Accordo di programma, al fine di riesaminare i contenuti dei provvedimenti adottati alla luce dei risultati già conseguiti di riduzione delle emissioni inquinanti.
2. Nelle more degli esiti di tali valutazioni, le misure di limitazione della circolazione di veicoli di categoria “diesel euro 5”, possono essere attuate esclusivamente a far data dall’1 ottobre 2024 e in via prioritaria nei comuni superiori ai 30.000 abitanti, dotati di un’adeguata rete di trasporto pubblico locale e dove ci sono valori inquinanti alti che possono incidere sulla tutela della salute.
3. Facoltà che viene meno e che diventa un obbligo a partire dal 1° ottobre 2025, sempre nei comuni con le caratteristiche appena citate.