Nella Granda il segnale digitale che non c'è mette in ginocchio l'economia
Il divario digitale nasce da un segnale che in troppe zone non arriva. Problemi per privati ed economia.
Nella Granda ci sono molte, troppe aree nelle quali la comunicazione digitale è rallentata o assente del tutto. Colpa di un segnale che non c'è.
Analisi del territorio
A passare al setaccio il territorio è l'indagine Uncem (Unione nazionale Comuni, Comunità, Enti montani). Una criticità più volte evidenziata, con le conseguenze negative per privati ed aziende che non aiutano certo a svilupparre l'economia della vasta area produttiva. Sono stati 1220 i comuni presi in esame ed è emersa la problematica, che sarà monitirata nuovamente tra sei mesi.
Assenza di segnale
Assenza di segnale a Vernante nelle aree della val Grande (Folchi, Renetta, Palanfrè, Sausa), nei valloni Ciastellar e di Santa Lucia, a Brossasco nel vallone di Gilba, a Chianale e Pontechianale, a Monastero Vasco («Telefonini inutilizzabili, connessione a internet obsoleta e lenta»), a Piano Quinto di Roccasparvera, frazioni Chiotti e Rive di Roaschia, a Borgo San Giacomo di Piasco. Altre lamentele arrivano da Limone (frazione Limonetto), Murazzano, Envie, Pocapaglia, Melle, Casteldelfino, Vicoforte, Villar S. Costanzo (in direzione di Busca), Bernezzo (borgata Tarula), Boves (San Giacomo e valle Colla). A Montaldo Mondovì, la situazione è critica nelle frazioni Sant’Anna Collarea e Oberti, le località Roatte, Giacolotti, Camerano e Fondovalle Corsaglia.
In crisi il lavoro di molti
Ad assere messo in crisi è il lavoro di molti, attività amminstrative dei Comuni in primis, che vedono pregiudicata la possibilità di stare al passo con i tempi. Uncem ha avanzato la richiesta che sia lo Stato stesso a intervenire per colmare il divario. Si sottilinea poi come possa essere utile la possibilità di inserire in rete anche ripetitori privati.