Basso entra in Consiglio al posto di Gramaglia
L’Assemblea ha approvato all’unanimità un ordine del giorno sul futuro della Diageo
Nella giornata di ieri, martedì 7 gennaio si è svolta la prima seduta del 2025 del Consiglio comunale di Bra. L’Assemblea è stata convocata per procedere alla surroga del consigliere Walter Gramaglia (PD), cessato dalla carica in seguito alla sua nomina ad assessore ai lavori pubblici in luogo del dimissionario Luciano Messa.
Marta Basso entra in Consiglio comunale al posto di Walter Gramaglia
A posto di Water Gramaglia è entrata a far parte dell’assemblea (e di tutte le commissioni consiliari di cui Gramaglia era componente) Marta Basso, già consigliera nella scorsa legislatura e prima dei non eletti nella stessa lista alle ultime elezioni comunali. Alla Basso è andato il benvenuto di tutti i colleghi.
L’Assemblea ha approvato all’unanimità un ordine del giorno sul futuro della Diageo
La massima assemblea cittadina ha inoltre provveduto ad approvare all’unanimità un ordine del giorno sulla crisi dello stabilimento Diageo di Santa Vittoria, che la multinazionale inglese ha intenzione di chiudere entro il mese di giungo 2026, lasciando a casa 349 dipendenti.
Nel documento il Consiglio “esprime la propria totale e incondizionata solidarietà ai lavoratori della società Diageo Operations Italy S.p.A., e a tutti i lavoratori impegnati nella difesa del loro lavoro. Chiede al Governo, alla Regione Piemonte, alla Giunta e al Sindaco di intervenire, insieme con i Parlamentari del territorio, ciascuno per quanto di competenze, affinché si possa aprire un tavolo urgente di confronto con l'azienda insieme con le rappresentanze dei lavoratori, delle categorie e delle istituzioni locali, perché questa situazione venga risolta garantendo l'occupazione; chiede all’azienda di valutare opzioni alternative alla chiusura del sito di Santa Vittoria d’Alba, non trattandosi di scelta derivante da crisi economico-finanziaria ma di mera riallocazione logistica della produzione, che porta il Gruppo Diageo ad uscire completamente dal settore produttivo italiano”.
Infine, a seguito di un’integrazione dell’ordine del giorno proposta dalla minoranza ed approvata all’unanimità, l’Assemblea chiede ancora, “esclusivamente nella denegata ipotesi in cui l’azienda non intendesse modificare la posizione assunta, a tutte le autorità l’attivazione di ogni canale e/o strumento utile alla salvaguardia del sito produttivo e dei posti di lavoro”.