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Abuso di alcol e stupefacenti: a Saluzzo cinque patenti ritirate e un "daspo"

Un uomo, ben noto per schiamazzi e ubriachezza molesta, non potrà accedere e stazionare nei pressi dei pubblici esercizi della città

Abuso di alcol e stupefacenti: a Saluzzo cinque patenti ritirate e un "daspo"
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A partire dalle festività di fine anno i Carabinieri della Compagnia di Saluzzo, come quelli di tutta la Provincia, hanno intensificato i servizi preventivi con l’intento di contrastare quei fenomeni di microcriminalità che incidono sempre più pesantemente sulla tranquillità dei cittadini e di limitare il numero di incidenti stradali, sempre troppo alto sulle strade della provincia.

Controlli sulle strade

In particolare sono stati effettuati molteplici controlli per contrastare l’abuso di sostanze alcoliche e di stupefacenti: sono state cinque nel giro di pochi giorni le infrazioni per guida in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di stupefacenti contestate dai Carabinieri, che hanno proceduto al ritiro della patente di guida per altrettanti conducenti.

Un Daspo

E proprio l’abuso di alcolici sembra essere alla base di un provvedimento di divieto di frequentare determinate aree urbane del centro di Saluzzo (cosiddetto DASPO “Willy”) richiesto dai Carabinieri al Questore e notificato ad un uomo con il conseguente divieto per il soggetto di accedere e stazionare nei pressi dei pubblici esercizi di Saluzzo.

L’uomo, indiziato di alcuni furti in esercizi commerciali a Saluzzo, negli ultimi mesi era anche stato protagonista di diversi comportamenti che avevano richiesto l’intervento dei Carabinieri per schiamazzi o per ubriachezza molesta.

Il “Daspo Willy”, come noto, è una misura di prevenzione personale atipica di competenza dell’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, rientrante nella categoria dei “Divieti di accesso ad aree urbane”, la cui disciplina è stata modificata nel dicembre 2020, all’indomani dei tragici fatti che portarono all’omicidio del ventiduenne Willy Monteiro a Colleferro, in provincia di Roma.

Il c.d. Decreto Sicurezza del 2020 prevede, di fatto, che nei confronti delle persone denunciate, negli ultimi tre anni, per reati commessi in occasione di gravi disordini avvenuti in pubblici esercizi o in locali di pubblico intrattenimento o nelle immediate vicinanze degli stessi, qualora dalla condotta possa derivare un pericolo per la sicurezza, il Questore possa vietare loro l’accesso in dette aree.

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