Morte di Luca Brignone, la fidanzata: "I soccorsi sono arrivati in ritardo. Poteva salvarsi"
La mamma Monica, il papà Alfio e la sorella maggiore Laura hanno già raggiunto nelle ultime ore l'isole, dove sul corpo di Luca sarà eseguita l'autopsia
"Luca per tutti noi è stato parte di una famiglia. Per me è stato un fratello che non ho mai avuto in famiglia".
Parla così, alla TGR, un amico di Luca Brignone sconvolto dalla tragica notizia della sua morte avvenuta sulla costa dei Giganti, a Santiago del Teide, in Spagna quattro giorni fa, mentre era (secondo le prime ricostruzioni) in mare con la compagna Alessia che però è riuscita a salvarsi.
Alla Rai e ai quotidiani del gruppo Gedi la ragazza ha fatto sapere:
"Quando è arrivata quell'onda enorme, mi sono girata e non lo trovavo più. Ho iniziato a urlare 'Luca, Luca', non lo vedevo. Poi altri me l'hanno indicato, era stato trascinato verso l'oceano. Era in mezzo a due onde, in una specie di risucchio. Andava su e giù, scendeva e saliva di continuo. Sarei andata da lui, ma mi hanno sempre trattenuta a riva. E nessuno faceva niente. I soccorsi sono arrivati in ritardo, Luca poteva salvarsi".
Le ricostruzioni
Al momento non è chiaro se la coppia fosse in riva al mare oppure se entrambi fossero già in acqua con una propensione verso il largo che avrebbe quindi favorito la sorta di risacca, nella quale è rimasto intrappolato il 25enne cuneese.
I familiari a Tenerife
La mamma Monica, il papà Alfio e la sorella maggiore Laura hanno già raggiunto nelle ultime ore l'isole, dove sul corpo di Luca sarà eseguita l'autopsia. In seguito saranno avviate le procedure di rito per il rimpatrio della salma in Italia.